Resta alta l’attenzione sulla questione idrica nel trapanese. Il presidente dell’Assemblea Territoriale Idrica di Trapani, il sindaco di Calatafimi Francesco Gruppuso, ha inviato una nota ufficiale al presidente Schifani e agli assessorati regionali competenti (energia, servizi di pubblica utilità, rifiuti; agricoltura, sviluppo rurale e pesca) chiedendo la sospensione dell’utilizzo dell’invaso Garcia per scopi irrigui a salvaguardia delle riserve per uso potabile nel territorio trapanese.
Nella missiva, Gruppuso torna a evidenziare la gravissima e prolungata crisi idrica che sta attraversando la provincia di Trapani, alla luce della drastica riduzione delle precipitazioni registratasi negli ultimi anni e di un conseguente abbassamento degli invasi artificiali che approvvigionano le reti idriche comunali, tra cui la cosiddetta “diga Garcia”, le cui attuali riserve sono giunte a un livello critico, tanto da far ritenere che in assenza di interventi straordinari sarà impossibile garantire la continuità nella fornitura di acqua potabile per uso umano nei prossimi mesi.
Alla luce di ciò, facendosi portavoce delle comunità territoriali, il presidente dell’ATI Trapani chiede alle istituzioni regionali di adottare una serie di provvedimenti: intervenire con la massima urgenza e dare mandato alla Cabina di Regia per l’emergenza idrica della Regione Siciliana e all’Autorità d’Ambito della Regione Siciliana affinché attuino in via temporanea e transitoria una diversa distribuzione della risorsa idrica del Garcia al fine di valorizzare maggiormente l’uso idrico-potabile almeno fino al superamento del periodo critico; richiedere formalmente a tali organi di adottare un provvedimento immediato di sospensione di ogni ulteriore prelievo dall’invaso Garcia destinato all’uso irriguo; condizionare la revoca di tale sospensione al superamento dell’attuale stato di crisi, certificato da un significativo e consolidato recupero del volume d’acqua invasato, auspicabilmente a seguito delle precipitazioni del prossimo periodo invernale; promuovere tutte le azioni necessarie a tutelare la popolazione del territorio, garantendo la priorità assoluta dell’uso potabile dell’acqua e scongiurando il rischio di una grave crisi igienicosanitaria; considerare un ulteriore ampliamento del dissalatore di Trapani con l’integrazione di altri due moduli di altri 2 moduli da 96 l/s ciascuno in modo da arrivare a circa 300 l/s che sarebbero fondamentali per scongiurare che l’attuale criticità diventi irreversibile.