La Provincia brilla, Marsala è senza cartellone estivo (eppure gli eventi non mancano)

Claudia Marchetti

La Provincia brilla, Marsala è senza cartellone estivo (eppure gli eventi non mancano)

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domenica 10 Agosto 2025 - 06:45

È il 10 agosto, notte di San Lorenzo, la più attesa dell’estate, quella dei desideri affidati alle stelle cadenti. Eppure, a Marsala, l’unico desiderio che resta, per ora, è quello di vedere finalmente un cartellone estivo vero. Un programma organico, pensato e condiviso, che racconti l’identità culturale di una città che, almeno sulla carta, dovrebbe essere una delle capitali turistiche della Sicilia occidentale. E invece… niente. O meglio: non è che gli eventi manchino del tutto. Ci sono concerti, spettacoli, rassegne cinematografiche, iniziative promosse da associazioni culturali, agenzie, comitati, operatori privati. Ma manca quello che negli altri comuni è evidente e orgogliosamente esibito: un contenitore unico, una regia, una direzione artistica che tenga insieme le tante cose belle (perché ce ne sono) e le trasformi in una visione culturale per l’estate marsalese. Una piccola finestra si è vista: nei giorni delle manifestazioni per il Santo Patrono San Giovanni Batista, con lo street food ben organizzato in Piazza della Vittoria, l’evento dei Paninari ben riuscito, o con il concerto – organizzato, lo specifichiamo, da un’attività imprenditoriale locale – di Michele Zarrillo.

Basta allargare lo sguardo per rendersene conto. Trapani fa il pieno con il Pride o il Pop Valley, Gibellina conferma il prestigio delle sue Orestiadi, Segesta e Selinunte vibrano tra Festival di teatro e musica, ed ancora Mazara del Vallo, Castellammare del Golfo, San Vito Lo Capo: tutte con programmi solidi, pensati, strutturati. Persino Petrosino, Santa Ninfa, Buseto Palizzolo hanno un cartellone estivo pubblico, approvato, promosso e divulgato. Tutti tranne Marsala. Il paradosso sta qui: nella città più grande della provincia non esiste un cartellone ufficiale degli eventi estivi 2025. Solo una cartellonistica turistica generica, spesso non aggiornata o approssimativa, come nel caso del festival Il mare colore dei libri, annunciato dall’1 al 3 agosto, date fissate senza alcun confronto con gli organizzatori, che poi il Comune ha scelto di non sostenere con alcun contributo. C’è il Cinema sotto le Stelle a San Pietro, certo, ma ridotto rispetto al passato (una volta si iniziava a luglio, oggi solo agosto). Ci sono spettacoli di qualità, alcuni ormai appuntamenti fissi. Ma sono iniziative “orfane”, sparse, spesso autofinanziate o sostenute da patrocinio gratuito. Senza una cornice, senza un piano.

E allora la domanda è semplice: perché Marsala non riesce a fare ciò che tutti gli altri fanno? Perché la cultura non può avere lo stesso trattamento riservato (giustamente) allo sport, dove si sta cercando di recuperare con energia, collaborazioni e investimenti? L’uno non esclude l’altro. Un’Amministrazione comunale che governa una città come Marsala ha il dovere di lavorare a 360 gradi, integrando turismo, cultura, sport, spettacolo, decoro, lavori pubblici, servizi, trasporti, con programmazione, ascolto, e progettualità. Marsala deve essere un luogo con una voce culturale riconoscibile. E se i Comuni più piccoli ci riescono, allora non è questione di risorse. È questione di scelte politiche, visione amministrativa e volontà di esserci davvero. Perché in fondo, una città che dovrebbe essere “a vocazione turistica” – e il condizionale è davvero d’obbligo in questo caso – e non investe sulla sua estate sta scegliendo, più o meno consapevolmente, di non raccontarsi al mondo.

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