Amministrative, Pagoto: “Favignana ha bisogno di ritrovarsi: identità, comunità, concretezza”. VIDEO

Carmela Barbara

Amministrative, Pagoto: “Favignana ha bisogno di ritrovarsi: identità, comunità, concretezza”. VIDEO

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domenica 11 Maggio 2025 - 11:10

Dopo anni di distanza fisica e politica, Giuseppe “Peppe” Pagoto torna in campo, ricandidandosi a sindaco delle Isole Egadi. Più volte primo cittadino, già vicesindaco, una lunga esperienza interrotta da vicende giudiziarie – alcune ancora in itinere – e ora una nuova sfida: ricucire il tessuto comunitario, affrontare emergenze strutturali e riaffermare l’identità delle isole. Nessun accordo politico, solo la scelta di “esserci” per senso di responsabilità. Pagoto racconta i motivi del suo ritorno, la visione per il futuro delle Egadi e le priorità di un programma che promette trasparenza, partecipazione e concretezza.

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Chi glielo fa fare di ricandidarsi, Pagoto?

Nessuno, e a dire la verità non ci pensavo nemmeno. Fino a qualche settimana fa ero lontano dalle isole sia fisicamente che mentalmente. Ho seguito alcune vicende perché qualcuno me le ha sottoposte ma non ero coinvolto nella vita amministrativa. Poi, nelle ultime settimane, c’è stata un’accelerazione improvvisa. Non mi aspettavo nemmeno la sfiducia al sindaco Forgione, ma è successo. E a quel punto, davanti a una situazione molto difficile sulle tre isole, è riaffiorata una passione, un entusiasmo, e soprattutto il senso di responsabilità. Speravo in un progetto di governo condiviso, un’alleanza larga, ma è difficile nelle piccole comunità. Alla fine, abbiamo deciso di esserci, da soli, con il nostro gruppo, senza accordi.

In sintesi, se dovesse dare un giudizio sull’amministrazione Forgione cosa direbbe?

Da ex sindaco delle Egadi so bene quanto sia difficile governare queste isole. Non lo dico per arroganza, ma perché conosco bene il carico di responsabilità e la mole di lavoro richiesta. Probabilmente Forgione, pur essendo una persona valida, ha sottovalutato la complessità amministrativa del territorio. Forse è mancata l’esperienza, forse la disponibilità di tempo. Si sono posti obiettivi troppo alti, quando invece bisognava partire dalle piccole cose. Il fallimento principale è stato proprio su questo: non aver saputo amministrare l’ordinario.

Trasparenza amministrativa: quali strumenti concreti adotterete per garantirla?

Per prima cosa bisogna rimettere in piedi la macchina amministrativa. Ci sono concorsi già predisposti dalla passata amministrazione, vedremo a che punto sono con la relazione del commissario. Serve un segretario comunale presente più giorni a settimana. Ma soprattutto, il Comune non ha la struttura per gestire i fondi e i grandi appalti. Bisogna convenzionarsi con enti più strutturati, come l’Autorità Portuale di Sistema, per garantire trasparenza e capacità operativa. Senza strutture adeguate, il rischio di inefficienze è altissimo.

Partecipazione dei cittadini: come intende coinvolgere la popolazione locale?

Negli ultimi anni è mancato il confronto con la comunità. Noi vogliamo riportare la politica tra la gente, con assemblee pubbliche, comitati di zona, consigli comunali aperti. A Levanzo e Marettimo ci sono già comitati spontanei, vogliamo valorizzarli. Io non ho mai avuto orari di ricevimento: il sindaco deve stare in piazza, tra la gente, ovunque. Dopo il commissariamento, ci sarà bisogno di ascoltare tutti, anche per richieste banali. Ma è proprio da lì che si ricostruisce il rapporto con la comunità.

Acqua potabile: qual è il vostro piano per garantire una fornitura efficiente e sostenibile?

Il problema dell’acqua mi è toccato da vicino. La situazione è complessa: le isole non possono rinunciare alle navi cisterna, ma i fondi del PNRR offrono una chance. Si parla di rifacimento delle reti idriche e della dissalazione. Esiste una condotta sottomarina da Trapani a Favignana e poi a Levanzo. A Marettimo ci sono vecchie sorgenti parzialmente recuperate. Pare siano previsti tre dissalatori, uno per isola, ma i progetti non sono pubblici. Serve chiarezza e un piano condiviso.

Ambiente e sviluppo sostenibile: come concilierete crescita e tutela del territorio?

Sono sempre stato contrario al Parco delle Egadi e delle coste trapanesi. Abbiamo già l’Area Marina Protetta: rafforziamola. Dobbiamo diventare protagonisti delle politiche ambientali, non spettatori. Mancano strumenti urbanistici aggiornati: il piano regolatore non è più in vigore, non c’è un PUDM. Serve una nuova programmazione e coinvolgimento attivo delle associazioni ambientaliste. Le Egadi devono tornare al centro del dibattito ambientale, non essere escluse.

Turismo sostenibile: quale politica intendete seguire?

Le Egadi erano un Comune ciclabile, abbiamo investito nei mezzi elettrici. Ora forse ce ne sono troppi. Dobbiamo regolamentare, tutelando gli operatori locali, dai pescatori ai noleggiatori. Il contingentamento va fatto per proteggere chi lavora qui tutto l’anno. I turisti e gli operatori esterni devono rispettare le isole. Sono ospiti, ben accetti per carità ma pur sempre ospiti.

Mobilità e infrastrutture: quali le priorità?

Serve una battaglia con Regione e compagnie di navigazione. I mezzi sono nuovi, ma sono spariti gli aliscafi veri. I biglietti sono aumentati anche del 70%, e spesso non si viaggia nemmeno col mare buono. I residenti hanno meno diritti di prima. Dobbiamo garantire la mobilità tra isole e terraferma. È un diritto costituzionale. Soprattutto Marettimo, la più lontana, va tutelata con servizi stabili e certi.

Gestione dei rifiuti: come pensate di organizzarvi?

Nel 2016 ho firmato un contratto che ha funzionato bene per 4 anni. Poi il servizio è peggiorato. Forse per l’aumento dei rifiuti, forse per mancanza di controllo. Non può essere solo colpa dei cittadini. Servono politiche serie, confronto con la ditta, e soprattutto controllo. Differenziata, spazzamento e gestione quotidiana devono tornare centrali.

Politiche sociali e servizi alla persona: come rafforzarli?

La sanità è carente: niente ospedale, pochi servizi. Bisogna rilanciare il tavolo regionale sulla sanità delle isole minori, potenziare la camera iperbarica, i mezzi di soccorso. Sulla scuola e lo sport dobbiamo investire: palazzetti, campi, collegamenti con le realtà di Trapani. E sugli anziani voglio riportare in vita il centro sociale “I Fenomeni”, che per me erano davvero una ricchezza. Serve più comunità.

Favignana tra 10 anni: qual è la vostra visione?

La vera sfida è recuperare identità e senso di comunità. Per anni si è parlato solo di porti e infrastrutture. Ora dobbiamo far tornare a vivere la cultura locale: la tonnara, i tonnaroti, la foca monaca, le riserve. Riportare a casa chi si è allontanato. Fare in modo che chi ama le isole Egadi le senta di nuovo sue. Il primo progetto è proprio questo: ricucire il tessuto umano.

Sammartano, da un lato lei dall’altro. Cosa vuole dire al suo avversario?

Con Francesco ci conosciamo da sempre, ottimi rapporti tra le famiglie. Lo stimo è competente, appassionato. A fine mese uno di noi due sarà sindaco, l’altro capo dell’opposizione. Ma dal giorno dopo, sono certo che collaboreremo entrambi per il bene delle nostre isole.

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