Emergenza idrica a Erice, Genco: “Facciamo il possibile, ma servono interventi regionali”

Carmela Barbara

Emergenza idrica a Erice, Genco: “Facciamo il possibile, ma servono interventi regionali”

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sabato 10 Maggio 2025 - 06:40

Un’emergenza con strumenti limitati e una rete idrica che perde oltre il 70% dell’acqua immessa. In assenza di un gestore unico — con l’EAS in liquidazione e l’ATI ancora in attesa di piena operatività — l’amministrazione comunale interviene oltre le sue competenze per garantire un minimo di erogazione idrica. Intanto, i cittadini lamentano torbidità dell’acqua e chiedono chiarezza. Di seguito, l’intervista all’assessore al servizio idrico del Comune di Erice Paolo Genco, che chiarisce il quadro attuale, le responsabilità in gioco e le prospettive future.

La rete idrica di Erice perde oltre il 70% dell’acqua immessa. Quali sono le misure immediate e strutturali che il Comune sta mettendo in campo per limitare queste dispersioni?

La rete idrica che attraversa il Comune di Erice è purtroppo un’infrastruttura obsoleta, risalente a diversi decenni fa. Delle sue condizioni dovrebbe essere interrogata la Regione Siciliana ed EAS, che la stessa Regione ha scelto di porre in liquidazione coatta amministrativa ormai cinque anni fa, determinando un vuoto gestionale che non può essere in alcun modo addebitato ai Comuni. Misure strutturali immediate, come la sostituzione delle reti, non sono di competenza comunale per diversi motivi: spettano esclusivamente all’ATI Idrico, che subentra dopo la definitiva liquidazione di EAS e che dovrà individuare l’ente gestore, e richiedono risorse economiche dell’ordine di decine di milioni di euro, somme di cui il Comune non può ragionevolmente disporre. Nonostante ciò, l’amministrazione comunale si è assunta la responsabilità di intervenire in sostituzione di EAS per tutte le riparazioni, investendo ogni anno centinaia di migliaia di euro per garantire la continuità dell’erogazione idrica. Inoltre, è stato necessario affidare a una ditta privata l’apertura e chiusura delle valvole, operazione che nessun altro soggetto avrebbe altrimenti svolto. Va anche sottolineato che, nonostante la grave crisi idrica del 2024 che prosegue ancora (abbiamo avuto una doppia riduzione del 15% della fornitura idrica da parte del Dipartimento Regionale della Protezione Civile, a causa della scarsità di acqua nella diga Garcia), il Comune è riuscito ad assicurare l’erogazione idrica su tutto il territorio comunale ogni tre giorni, seppur con qualche criticità in alcune zone. In un contesto così critico, la collaborazione della cittadinanza è essenziale: è fondamentale ridurre gli sprechi e adottare comportamenti responsabili. Ogni piccolo gesto può contribuire concretamente ad alleviare gli effetti dell’emergenza. Malgrado crisi idrica 2024 comune di Erice seppur con qualche criticità in alcune zone ha provveduto ad erogare acqua in tutto il territorio ogni 3 giorni.

In piena emergenza idrica, l’irrigazione dei prati pubblici con acqua potabile ha sollevato non poche polemiche. Perché non si è scelto un metodo alternativo e più sostenibile?

Nel caso specifico del Giardino dello Sport, l’irrigazione non avviene con acqua della rete idrica, ma con risorse idriche prelevate da un pozzo interno all’impianto. Anche per le altre aree verdi e le aiuole pubbliche si utilizza acqua proveniente da pozzi che insistono nel territorio urbano. Questa acqua, secondo la normativa nazionale vigente, non può essere immessa nella rete idrica e viene dunque utilizzata esclusivamente per fini irrigui. Invito ancora una volta tutti i cittadini a osservare le indicazioni contenute nell’ordinanza comunale vigente e a contribuire al risparmio idrico. La responsabilità collettiva è la prima forma di difesa di fronte a una crisi che coinvolge l’intera comunità.

Alcuni cittadini lamentano la distribuzione di acqua torbida e di dubbia qualità. Sono stati eseguiti controlli sanitari? L’acqua erogata è effettivamente sicura?

È opportuno chiarire ancora una volta che il Comune di Erice non è gestore del servizio idrico e che i controlli sulla qualità dell’acqua sono effettuati periodicamente dall’Azienda Sanitaria Provinciale. Quando vengono riscontrati parametri fuori norma, vengono immediatamente adottate le misure necessarie. Tuttavia, il Comune, ancora una volta sostituendosi a competenze non proprie, ha spesso disposto l’effettuazione di analisi autonome su campioni d’acqua in ingresso e in uscita dai serbatoi comunali. I risultati di tali controlli hanno frequentemente confermato la conformità dell’acqua ai parametri microbiologici di legge. La torbidità segnalata in alcune occasioni può dipendere da molteplici fattori: da sospensioni di terra provenienti dalle sorgenti gestite da Siciliacque, fornitore all’ingrosso dell’acqua potabile, o da condizioni non ottimali di serbatoi e cisterne di proprietà dei cittadini. Quando si sono verificati reali rischi sanitari, come nel caso dell’episodio legato alla Salmonella, sono state tempestivamente emesse ordinanze di divieto d’uso potabile dell’acqua. A tal proposito, invito la cittadinanza a seguire sempre con attenzione le comunicazioni ufficiali del Comune (nessun altro) e a segnalare tempestivamente eventuali anomalie.

La mancanza di un gestore unico del servizio idrico è stata attribuita alla Regione. Il Comune di Erice ha avviato interlocuzioni ufficiali per sbloccare questa situazione?

Il Comune di Erice partecipa attivamente alle riunioni dell’ATI Idrico di Trapani, che è l’unico soggetto titolato alla gestione del servizio idrico integrato. Abbiamo sollecitato più volte la Regione Siciliana affinché si possa finalmente superare questa situazione di inaccettabile stallo. La Sindaca ha inviato numerose comunicazioni ufficiali ai vertici regionali, all’assessorato competente e al dipartimento energia e servizi di pubblica utilità, e ha preso parte a diversi incontri istituzionali con assessori e dirigenti regionali. Purtroppo, un singolo Comune non può da solo affrontare criticità sistemiche che richiedono scelte politiche e gestionali sovracomunali. Continueremo comunque a rappresentare con determinazione, in ogni sede, le esigenze legittime della nostra comunità, che ha diritto a un servizio idrico efficiente e moderno.

Qual è la visione a lungo termine dell’amministrazione per prevenire nuove crisi idriche? Sono previsti investimenti o soluzioni innovative per garantire un servizio stabile?

In questa fase, l’unica prospettiva concreta è il risparmio idrico. Il Comune di Erice è impegnato a promuovere una cultura del risparmio attraverso campagne informative e strumenti pratici. È stato diffuso un vademecum con consigli utili per ridurre i consumi domestici ed è in vigore anche un’apposita ordinanza comunale: controllare l’efficienza degli impianti, utilizzare rubinetti a basso flusso, evitare sprechi quotidiani e tanti altri suggerimenti. A livello regionale, la speranza è legata alla realizzazione dei dissalatori annunciati dalla Regione Siciliana (mi auguro che entro fine anno ciò possa essere realizzato) e all’attivazione operativa dell’ATI Idrico, che potrà finalmente avviare investimenti strutturali. Fino ad allora, occorre uno sforzo condiviso: amministrazioni, cittadini, enti regionali devono lavorare insieme. Solo con senso civico, responsabilità e partecipazione si potrà uscire da questa fase emergenziale.

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