C’è chi passeggiando in centro a Marsala in questi giorni ha esclamato: “Ma ci voleva il Raduno Nazionale dei Bersaglieri per vedere il basolato rimesso a nuovo? Le piazze finite in un batter di ciglia e una città vestita a festa? Eventi in ogni angolo della Città?” E forse sì, sarebbe la risposta più semplice. Marsala, in occasione di un evento nazionale, si è rifatta il trucco: basolato lucidato (con risultati discutibili), piazze finalmente completate in fretta e furia, un calendario di eventi denso come non mai, verde pubblico più curato, ecc. Ma tutto questo, che oggi fa brillare gli occhi, rischia di diventare l’ennesima operazione di maquillage temporaneo. Come un abito elegante indossato per nascondere ciò che c’è sotto.
La verità è che una città turistica dovrebbe lavorare così sempre, non solo quando arriva un evento a catalizzare l’attenzione. Dovrebbe garantire dignità quotidiana al proprio centro storico, ai quartieri e alle periferie. Basta uscire appena dai circuiti strettamente cittadini per trovare una realtà ben diversa: strade con buche, litorali sporchi, cantieri mai finiti, piste ciclabili non collaudate, trasporti pubblici a singhiozzo e discariche di rifiuti a cielo aperto. Il nodo vero, però, è più profondo. Cresce l’allarme sicurezza, le forze dell’ordine sono troppo poche per garantire un presidio efficace del territorio, l’età di chi delinque si abbassa e, sì, anche il fenomeno dell’immigrazione nordafricana – che andrebbe affrontato con razionalità e senza ipocrisie – è spesso lasciato a se stesso.
Quando le fanfare dei Bersaglieri lasceranno la città, cosa resterà? La paura che tutto torni esattamente com’era prima, decisamente: una città bella, sì, ma trascurata. Una città che ogni tanto si ricorda di essere una perla, ma troppo spesso si lascia andare come un gioiello dimenticato in fondo a un cassetto. Marsala merita di più. Merita attenzione costante, programmazione seria, amore vero. Non basta essere accoglienti per un weekend, raccontare i sapori della nostra cucina e i profumi dei nostri vini (che, per inciso, costano più che altrove in Italia e non sempre ne vale la pena). Serve rispetto, tutto l’anno. Per il territorio, per i cittadini, per chi è tornato, per chi ogni giorno questa città la vive, la sopporta e, nonostante tutto, ancora la ama.