“Mazara si Cura”: gli studenti in piazza per difendere il diritto alla salute

redazione

“Mazara si Cura”: gli studenti in piazza per difendere il diritto alla salute

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mercoledì 09 Aprile 2025 - 03:03

“Il cancro corre, il sistema uccide”. “Basta scuse, basta ritardi: vogliamo cure, non funerali”. “Basta ‘Croci’ sulla sanità”. Una piazza piena di voci giovani e cartelli colorati ha animato lunedì 7 aprile il cuore di Mazara del Vallo. In occasione della Giornata mondiale della Salute, circa trecento studenti si sono radunati in piazza della Repubblica per il sit-in “Mazara si Cura”, promosso dal movimento Nuovo Vento del Sud insieme alla Consulta giovanile e ai comitati studenteschi degli istituti superiori della città. Un gesto collettivo, forte e carico di significato che prende spunto dalla denuncia della professoressa concittadina Maria Cristina Gallo che con la sua azione ha scoperchiato un sistema inefficiente. Ragazze e ragazzi uniti per denunciare le falle di un sistema sanitario che, in troppi casi, non riesce a garantire risposte tempestive e cure adeguate. Sullo sfondo, la vicenda dei ritardi nella refertazione di oltre 3.300 esami istologici all’Asp di Trapani, che ha acceso i riflettori su una crisi profonda, fatta di attese interminabili, diagnosi in ritardo e vite sospese.

Essere qui – ci spiega Benedetta Bianco, coordinatrice della Consulta giovanile – è fondamentale. Ciò che è successo nell’ultimo periodo a Mazara non è un incidente, ma un sintomo di un sistema malato che dobbiamo curare. Siamo qui per chiedere giustizia, dignità, sicurezza e per rappresentare quelle persone che non possono essere qui per un ritardo nella consegna degli esami istologici. Una presenza di vitale importanza. Una mancanza di diritti di questo calibro intacca per prima cosa la dignità come esseri umani. Chiediamo maggiori investimenti, maggiore sicurezza, ma anche orari di lavoro umani per i nostri medici. Chiediamo dignità anche per loro. E vogliamo essere coinvolti, i cittadini e soprattutto noi giovani siamo spesso lasciati fuori. Noi giovani ci siamo, decidiamo di rimanere e siamo qui anche per poter prendere decisioni importanti”. Gli slogan alzati al cielo sono chiari, come quello che recita “Ospedali al collasso, pazienti abbandonati: non siamo numeri, siamo umani”: la sanità è un diritto, non un privilegio. Chi oggi è studente, domani potrebbe essere paziente o dottore ed avere a che fare in un modo o nell’altro con questo sistema inefficace.

La protesta ha puntato il dito contro l’inerzia, l’indifferenza, l’abbandono percepito da chi vive ogni giorno il disagio delle strutture pubbliche. Ospedali al collasso, personale insufficiente, pazienti lasciati soli. E soprattutto, una prevenzione che – quando fallisce – lascia cicatrici profonde, non solo sul corpo. Il sit-in è diventato anche un momento di riflessione civica. Nonostante l’assenza di un’autorizzazione formale da parte delle scuole, gli studenti hanno scelto comunque di esserci. Hanno messo al centro la Costituzione e l’art. 32, il diritto alla salute e la dignità di ogni cittadino. In molti, tra cittadini, associazioni ed esponenti politici hanno espresso solidarietà e apprezzamento per il gesto, definito un esempio di partecipazione consapevole e coraggiosa.

Siamo contenti di essere in piazza – ci ha spiegato il co-fondatore di Nuovo Vento del Sud, Giovanni La Paola – insieme ai ragazzi degli Istituti superiori che hanno rischiato la loro assenza di massa e di avere un voto in meno in condotta per manifestare per la salute. Ragazzi che hanno un grande coraggio. I dirigenti oggi dovrebbero essere qui insieme a loro, al nostro fianco. La nostra idea è quella di far vedere, anche a livello nazionale, Mazara come città che soffre. Una città e un ospedale sofferenti, con reparti sotto organico, non funzionanti o inesistenti. Una situazione drammatica a 360 gradi che si aggiunge alla situazione dei 3.300 esami istologici non refertati, denunciati da Maria Cristina Gallo, professoressa dell’industriale che in primis dovrebbe essere qui, insieme ai suoi dirigenti. Chiediamo prima di tutto le scuse che non sono mai arrivate, in Italia quando si sbaglia non lo fa nessuno. E poi vogliamo risposte certe, alcuni esami sono stati consegnati a persone già morte. Uno scempio. Le persone meritano risposte e di avere attenzione”. L’iniziativa ha lasciato un segno. E ha generato una prima reazione concreta: il presidente del consiglio comunale, Francesco Di Liberti, ha annunciato per lunedì 14 aprile una seduta straordinaria e aperta interamente dedicata al tema della sanità. Forse sarà solo un primo passo. Intanto la voce di Mazara, oggi, continua a farsi sentire.

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