Nel cuore della provincia di Trapani soffia forte il vento della ricomposizione e della sfida politica. Fratelli d’Italia, forte degli ultimi risultati elettorali e del radicamento crescente sui territori, punta a rafforzare la coalizione di centrodestra in vista delle prossime elezioni provinciali del 27 aprile e delle amministrative del 25 e 26 maggio, con uno sguardo attento su realtà strategiche come Favignana. A fare il punto sullo stato di salute del partito e sulle prospettive future è il leader provinciale di FdI, Maurizio Miceli, che non risparmia stoccate alla vecchia amministrazione delle Egadi e rilancia l’ambizione di una coalizione compatta e protagonista.
Qual è lo stato attuale del partito a Trapani dopo la nomina di Luca Sbardella come commissario regionale inviato da Roma?
Il partito è in ottima forma, anche alla luce degli ultimi risultati elettorali di europee e amministrative, della crescita della nostra classe dirigente e della possibilità di rappresentare il valore aggiunto del centrodestra alle prossime elezioni provinciali, seppur indirette, del 27 aprile. La nomina dell’on. Luca Sbardella, uno tra i più autorevoli esponenti del partito, è funzionale ad aggregare le due federazioni, occidentale ed orientale, in un’unica dimensione politica, per favorire il coordinamento unico, atteso l’ottimo operato nel corso degli anni dei due coordinatori, l’on. Giampiero Cannella ed il sen. Salvo Pogliese.
Chi sarà il candidato di Fratelli d’Italia alle prossime elezioni di secondo livello per le ex province siciliane, previste per il 27 aprile?
Non sarà il candidato di Fratelli d’Italia ma della coalizione intera (ovvero Giovanni Lentini, sindaco di Castelvetrano, ndr) il centrodestra ha assunto la responsabilità di superare gli errori del passato, reciproci per carità, e di guardare ad un progetto comune in linea con Palermo e Roma, per essere ancora più incisivi nell’azione politica sui territori e per ridare priorità alla politica.
Come descriverebbe i rapporti attuali tra Fratelli d’Italia e Forza Italia in provincia di Trapani?
I rapporti con gli alleati sono positivi, con Forza Italia abbiamo una forte intesa sui territori e aver riattivato il tavolo provinciale, per l’appunto, ci consentirà di smussare gli angoli, di valutare territorio per territorio la condivisione di una visione comune.
Qual è la situazione politica a Favignana in vista delle elezioni amministrative del 25 e 26 maggio, e quale ruolo intende svolgere Fratelli d’Italia in questo contesto?
A Favignana usciamo fuori da una gestione traumatica capitanata dal parolaio Forgione, un papa straniero di cui non avevamo bisogno, e di una cosa sono certo, che gli egadini vorranno una discontinuità progettuale, una vicinanza alle esigenze di tutti, un’unità di intenti per affrontare le questioni più pesanti: parco eolico off shore, investimenti PNRR, il porto, il parco, e tutto ciò che concerne lo sviluppo economico e turistico dell’arcipelago. Per questo serve una guida attrezzata, competente, con esperienza amministrativa, meglio ancora se un uomo delle istituzioni, che ha nel proprio Dna autorevolezza morale e senso dello Stato.