Andrà in scena questa sera presso l’auditorium della Scuola Pagoto di via Tivoli ad Erice, l’opera teatrale di e con Rosaria Bonfiglio dal titolo “Vite private”. L’inizio è fissato per stasera le ore 21 con ingresso libero. Rappresentata già presso varie scuole in Italia riscuotendo notevole successo, “Vite Private” viene ad essere proposta al pubblico grazie al patrocinio del Comune di Erice, inserita nel tabellone degli appuntamenti della manifestazione “Non ti scordar di me” in occasione del 40esimo anniversario della Strage di Pizzolungo. Autrice ed interprete dell’opera è la trapanese Rosaria Bonfiglio, attrice versatile e dotata di forte emotività, capace di empatizzare con lo spettatore trasportandolo “virtualmente” sulla scena, artista che crede fermamente nella funzione pedagogica del teatro e nella sua capacità di veicolare messaggi ed emozioni. Alla stessa abbiamo chiesto di anticiparci qualche dettaglio: “ la mia pièce teatrale nasce dalla voglia di raccontare le storie di due donne coetanee trapanesi, Rita Atria e Margherita Asta che, come me hanno vissuto in quegli anni e dalla necessità di valorizzare la memoria e sensibilizzare le coscienze; è frutto di studio, di riflessioni personali e voglia di rinascita”.
Sulla trama dell’opera: “Liberamente ispirato alle vite di Rita Atria (giovane testimone di giustizia di Partanna suicidatasi nel 1992 pochi giorni dopo la strage di Via D’Amelio – nda -) e di Margherita Asta (figlia di sua madre Barbara e sorella dei due gemellini tutti periti nella strage di Pizzolungo del 2 aprile 2025 ai danni del Giudice Carlo Palermo) è un viaggio attraverso i racconti di Rita e di Margherita, due donne e due famiglie diversissime, una mafiosa, l’altra vittima di mafia. Rita e Margherita hanno in comune la data di nascita il 1974 e per una strana casualità parte del loro nome. Il dolore, il coraggio e la speranza – continua l’autrice – di chi è stato “privato” dalla criminalità organizzata dei suoi affetti più cari, di chi ha provato a lottare e di chi continua a farlo. I diversi personaggi portati in scena con i loro racconti trasportano il pubblico in un viaggio toccante verso la condizione femminile dell’epoca, gli anni spensierati insieme a quelli dolorosi, nelle loro esperienze di vite “private” e “provate” dal dolore, attraverso un filo conduttore di luce e speranza, il dramma tiene il pubblico dentro lo spazio scenico che diventa esperienza via nel “qui ed ora”- conclude l’autrice – un percorso che porta con sè amarezze, delusioni, ma anche leggerezza e voglia di cambiamento, di luce e di attesa”. La rappresentazione serale sarà anticipata da due matinée per studenti, nella stessa scuola Pagoto.
[ A. D. B. ]