Truffe sessuali online, tra gli arrestati l’ex comandante dei Vigili di Castellammare. VIDEO

redazione

Truffe sessuali online, tra gli arrestati l’ex comandante dei Vigili di Castellammare. VIDEO

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sabato 01 Marzo 2025 - 07:56

L’indagine scoperta dai Carabinieri di Trapani sulle truffe sessuali e amorose online sta scoprendo un vaso di Pandora. Tramite social, ignoti chiedevano foto e video espliciti allo scopo di estorcere denaro. Le indagini sono coordinate dal procuratore Gabriele Paci e, oltre ai tre arrestati, tra cui l’ex comandante dei vigili urbani di Castellammare del Golfo, Giuseppe Giordano, 70 anni, finito in carcere, ci sono sei persone raggiunte da avviso di garanzia che risiedono in Italia e all’estero. Ieri c’è stato l’interrogatorio di garanzia e davanti al Gip di Trapani Massimo Corleo è comparso Giuseppe Giordano che ha raccontato com’è finito in questo giro. Quantificate in circa due milioni di euro le truffe perpetrate in Italia e all’estero dall’organizzazione, il denaro finiva su conti correnti, talvolta criptati, e su carte prepagate come poste-pay.

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Dal Comando provinciale di Trapani fanno sapere:

“L’indagine ha origine, nel giugno del 2023, da un’analisi effettuata dalla Procura della Repubblica di Trapani in ragione dell’incremento nel circondario di reati contro il patrimonio a mezzo social network, che permetteva di focalizzare l’attenzione degli investigatori su alcuni fascicoli di truffe dove risultava indagato un soggetto di Castellammare del Golfo. Le prime ed immediate indagini sviluppate dalla locale Stazione Carabinieri facevano emergere l’esistenza di un circuito di soggetti che, approfittando dell’emotività e della fragilità delle vittime mettevano a segno sistematicamente truffe ed estorsioni attraverso strumenti informatici. Svariate erano le tipologie dei raggiri attuati che: a volte facevano leva su sentimenti di compassione come nel caso dell’asserita necessità dei truffatori di  dover far fronte a spese ospedaliere di figli minori; mentre in altre circostanze si basavano su più fantasiose rappresentazioni della realtà come quella di essere un militare tedesco in servizio in Siria e avere inviato in Italia alla vittima una valigia contenente denaro e oggetti preziosi per la cui consegna dovevano essere versati telematicamente alcune  migliaia di euro. Ancor più subdolo era il meccanismo delle svariate estorsioni emerse dove le vittime, coinvolte in relazioni social sempre più intime e personali ed in condizioni di minorata difesa per l’uso dello strumento informatico, venivano costrette a effettuare bonifici on-line con la minaccia di divulgare foto di contenuto esplicito carpite mediante le relazioni personali istaurate attraverso lo schermo dei PC. Determinante per lo sviluppo dell’indagine era l’intervento dei Carabinieri della Sezione Criptovalute del Comando Antifalsificazione Monetaria di Roma che permetteva di tracciare le numerosissime transazioni internet con le quali venivano investite in bitcoin i capitali illeciti ottenuti; operazioni finanziare, che in alcuni casi venivano scoperte anche attraverso strumenti di cooperazione internazionale come nel caso dello scambio di informazioni di polizia su piattaforma SIENA (Security information exchange network application) di Europol istaurato con i collaterali dell’isola di Malta”.

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