Hanno preso il via la scorsa settimana i lavori di valorizzazione e musealizzazione della domus tardoromana e dei relativi mosaici sottostanti la chiesa di San Nicolò Regale. Gli scavi rappresentano un primo passo verso il recupero di altre strutture murarie tardoromane presenti all’interno dell’area, che da anni versa in una situazione di degrado. Presente all’evento gran parte della giunta, oltre all’archeologo Marco Correra, direttore del progetto di Archeofficina, incaricata dall’impresa VSB Energy, sponsor economico e tecnico dei lavori e all’architetto Tatiana Perzia dell’ufficio tecnico del Comune, responsabile unico del procedimento. L’assessore alla Cultura Germana Abbagnato ha battuto il primo simbolico colpo di trowel, lo scalpello tipicamente usato in archeologia. I lavori dovrebbero finire entro l’anno e il cantiere sarà pubblico.
“Per noi è un giorno molto importante – ha spiegato –. Finalmente dopo tanta fatica e tanto impegno abbiamo il primo scavo archeologico nella domus romana sotterranea sottostante la Chiesa di San Nicolò Regale. Verrà aperto questo primo saggio, alla ricerca di nuovi reperti archeologici. Successivamente inizierà la musealizzazione dei mosaici tuttora visibili. Quindi restituiamo alla città questo patrimonio culturale, storico e monumentale che ha un’importanza prioritaria, è infatti l’unica testimonianza tardoromana esistente in città”. La sponsorizzazione di VSB Energy, di 150mila euro, offrirà dunque un nuovo museo alla città: “Mettere insieme tantissimi soggetti in un unico progetto – prosegue l’assessore – è qualcosa di complesso. Aver messo in moto questa macchina con tanti soggetti lo considero un successo. Si tratta di soggetti privati, dello sponsor e della ditta che si occupa dei lavori, oltre alla Soprintendenza che ha fatto i complimenti per questo progetto. Nel corso dei lavori potranno capitare inciampi o rallentamenti, ma finalmente siamo arrivati all’inaugurazione del cantiere”.
L’archeologo Marco Correra, direttore del progetto, ha invece spiegato cosa prevedono i lavori: “L’intero progetto è suddiviso in più step. Si partirà dalla parte relativa alle indagini archeologiche, la fase di studio della domus con un piano d’indagine già concordato con la Soprintendenza di Trapani. Successivamente allo scavo procederemo con la fase relativa al restauro, dei pavimenti e delle strutture murarie. Dopodiché si passerà alla valorizzazione del sito, con la realizzazione di una passerella in acciaio e vetro che permetterà ai visitatori di percorrere e visitare tutti gli ambienti della domus. Infine ci sarà anche l’impianto di illuminazione che permetterà di rendere fruibile questo sito sia nelle ore diurne che in quelle serali”. Correra si sbilancia anche sulle tempistiche: “Complessivamente per i lavori sono previsti sette mesi, ma tra uno step e l’altro bisognerà aspettare qualche settimana per avere i nulla osta definitivi della Soprintendenza. Sono tutte fasi lavorative che dipendono dall’esito delle indagini archeologiche, perché potremmo riportare alla luce qualche evidenza non prevista e dunque dedicare qualche settimana in più allo scavo”. Non c’è dunque una data precisa per la fine dei lavori: “È un lavoro un po’ particolare – conclude Correra – dipende tutto da quello che verrà fuori dagli scavi”.