Categorie: AperturaLettereTrapani

Trapani, “Le Culle per la vita monumento di speranza”: parla il parroco di San Pietro

La vicenda del neonato trovato senza vita nella culla termica nella parrocchia San Giovanni di Bari ha riportato in primo piano il tema delle ‘Culle per la vita’. Quel dramma terribile è una ferita per tutti e pone tante domande che speriamo vengano chiarite al più presto. Per questo Don Giuseppe Bruccoleri, parroco della parrocchia “San Pietro” di Trapani, si è sentito in dovere di scrivere una lettera alla comunità:

Tanti giornali e telegiornali hanno realizzato servizi sulle culle per la vita attualmente attive in Italia Per questo mi è sembrato naturale l’interesse giornalistico manifestato da una tv privata che l’altro ieri, poco prima di pranzo, mi ha chiamato per chiedermi un intervento sulla culla per la vita della nostra parrocchia (in Ospedale, infatti, ce n’è un’altra). Ho pensato che fossero interessati a capire come sta andando, a spiegare i meccanismi che si attivano automaticamente con il 118 e l’Ospedale; a dare notizia della periodicità con cui si controlla che tutto funzioni a perfezione. Quando ho potuto seguire il Telegiornale locale però mi sono accorto che il servizio aveva scelto un altro taglio, quello del commento ponendo la questione della responsabilità della coscienza collettiva. Almeno mi è sembrato di cogliere questo senso, condivisibile, tra le righe dell’articolo che a tratti però mi è sembrato scivolare in un vago moralismo. Fino ad un passaggio – sicuramente non voluto ma certamente infelice – in cui parlando della nostra culla per la vita (e solo di questa) si insinua e non troppo velatamente, che essa possa diventare un “monumento all’indifferenza e alla negligenza” (!). Non mancano altri passaggi in cui si chiede formazione adeguata al personale (a chi: ai tecnici del sistema di allarme? Ai medici dell’ospedale di Trapani?) mentre alle autorità religiose e sanitarie di garantire una manutenzione costante e accurata insinuando anche qui il sospetto che questa non venga fatta (ma non sarebbe stato più semplice e utile chiederlo?)

Sorvolando sulla superficialità di queste considerazioni che sicuramente saranno dovute alla velocità del lavoro televisivo, ho pensato però di cogliere il positivo. E di approfittare di questa attenzione giornalistica lasciando andare l’amarezza di quanti si sono impegnati perché la culla fosse aperta e mantenuta nelle migliori condizioni per trasformarla in occasione per rilanciare il valore del nostro piccolo segno di speranza. Insieme ad alcuni amici ho sintetizzato alcune domande e risposte sperando che siano utili all’informazione e alla riflessione. Eccole, sono tre.

Cos’è la “culla per la vita” della parrocchia San Pietro? Si tratta di una culla inserita nella parete di una stanza che ha uno sportello esterno: un vero e proprio dispositivo dotato di un sistema di allarme che scatta nel momento in cui viene aperto lo sportello e adagiato un bambino. Lo sportello della culla, una volta chiuso, non si potrà riaprire dall’esterno mentre il sistema di allarme, rilevata la presenza del neonato, invierà un segnale che permetterà di poter prestare soccorso nel più breve tempo possibile. La culla è dotata anche di un sistema di videosorveglianza che riprende però esclusivamente il cuscino dove viene depositato il neonato, garantendo assoluta riservatezza all’esterno. La culla, inaugurata nel dicembre 2022, è attiva da giugno 2023 grazie ad un protocollo tra la Parrocchia S. Pietro, l’Asp di Trapani e il servizio del 118. È stata realizzata con un cospicuo impegno economico dell’Ordine dei Medici di Trapani e grazie alle offerte dei fedeli.

Come viene assicurata la sicurezza della culla per la vita della parrocchia San Pietro? La manutenzione dell’impianto viene fatta con periodicità trimestrale a spese della parrocchia. I test prevedono l’attivazione di tutta la procedura che verrebbe messa in atto qualora un bambino venisse affidato alla “Culla per la Vita” con il coinvolgimento di tutti gli operatori. In particolare: il parroco e tre volontari individuati dal parroco che intervengono nel caso in cui questi fosse impossibilitato o assente; il personale individuato dall’Unità operativa Gestione Emergenza e Urgenza Territoriale; il personale individuato dall’Unità operativa Neonatologia e Terapia Intensiva neonatale del Presidio ospedaliero di Trapani. Quando la procedura si conclude, il tecnico autorizzato rilascia una dichiarazione che attesta il corretto funzionamento della Culla; tale dichiarazione viene inviata anche all’Asp. L’ultima manutenzione è stata effettuata il 28 ottobre 2024.

Reputa la culla per la vita uno strumento valido? Sì, nonostante lo sgomento e il grido di dolore che sale per la tragica morte del neonato morto a Bari, la culla per la vita rappresenta sempre un “monumento di speranza” che ci sprona tutti a fare meglio e non lasciarsi andare ad una superficialità fuorviante che non serve a nessuno, soprattutto ai più indifesi, a non lasciarci sopraffare dallo sgomento e a lavorare per costruire, con attenzione e responsabilità, una cultura solidale. Come ha scritto Marina Casini “forse è davvero giunto il momento di mettere mano a un provvedimento legislativo che disciplini le culle in armonia con il parto in anonimato, nel contesto di una campagna di sensibilizzazione sul significato delle ‘culle per la vita’ come autentica espressione di una comunità accogliente che sa prendersi cura dei più fragili”.

Don Giuseppe Bruccoleri

redazione

Condividi