La Questura di Trapani ha diffuso il tradizionale resoconto delle attività condotte nel corso dell’anno sul territorio.
“L’attività svolta dagli Uffici della Questura e dei Commissariati di Polizia distaccati – si legge nella nota – ha permesso di raggiungere, nell’anno 2024, significativi traguardi nell’ambito della lotta alla criminalità, alla prevenzione e repressione dei reati”.
In particolare, la Questura di Trapani evidenzia un implemento dell’attività informativa, investigativa e di analisi svolta dalla Divisione Polizia Anticrimine che ha riguardato sia i reati commessi in provincia, che i comportamenti di quei soggetti ritenuti a rischio, finalizzando l’operato all’emissione di provvedimenti di prevenzione.
Di seguito i dati riferiti ai fatti delittuosi più salienti:
Da un’attenta analisi si registra un decremento dei reati contro il patrimonio, in materia di stupefacenti e di incendi /danneggiamenti a seguito di incendio ed un aumento dei reati a sfondo sessuale e dei maltrattamenti in famiglia.
Di contro gli indici operativi registrano un significativo incremento dei risultati conseguiti:
Analogo incremento si è registrato nell’ambito dell’attività svolta in materia di Misure di Prevenzione attraverso l’adozione di misure quali l’Ammonimento, DASPO, DacUR, Fogli di via Obbligatori e Avvisi Orali, nonché attraverso la proposta della misura della Sorveglianza Speciale.
In particolare si registrano:
Nel corso dell’anno 2024 importati risultati sono stati raggiunti dalle indagini svolte dalla Squadra Mobile che sono sfociate in rilevanti operazioni e nel conseguente arresto di numerosi esponenti della criminalità organizzata, anche di tipo mafioso.
“In generale – si legge ancora nella nota che accompagna il resoconto 2024 – nella provincia di Trapani, la domanda di sicurezza dell’opinione pubblica afferisce, in via principale, al contrasto alla criminalità comune o diffusa, normalmente dedita alla commissione dei cosiddetti “reati predatori”, quali rapine, furti, scippi, truffe, incendi di autovetture e spaccio di sostante stupefacenti”.
La fenomenologia delittuosa più diffusa è la commercializzazione illecita di sostanze stupefacenti. In merito l’attività di contrasto esercitata nel capoluogo e nei Comuni della Provincia, che ha evidenziato il consueto spaccio di sostanze del tipo hashish, marijuana e cocaina, nonché quello relativo all’eroina ed alla la vendita di crack, ha permesso di trarre in arresto, in varie operazioni, 18 soggetti ritenuti responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, nonché di sequestrare ingenti quantità di sostanza stupefacente e di denaro: 1.212 grammi di cocaina, 225 grammi di crack, 1.140 grammi di hashish e 75 grammi di eroina, circa 11.000,00 euro.
Rilevanti anche le diverse attività di indagine legate al fenomeno migratorio da cui è emerso che soggetti italiani e tunisini, stanziali in Italia, si siano associati per effettuare viaggi clandestini utilizzando gommoni che, partendo dalle coste di Marsala, hanno raggiunto le coste tunisine, per fare poi ritorno in Italia carichi di migranti irregolari.
Nel corso di varie operazioni sono stati tratti in arresto o sottoposti a fermo di p.g. 15 soggetti di nazionalità italiana e tunisina. Inoltre 3 soggetti trattenuti presso il Centro di Permanenza e Rimpatri di Milo sono stati sottoposti a fermo di iniziativa di indiziato per il delitto di incendio e devastazione essendo stati ripresi mentre appiccavano un incendio divampato in alcuni locali del predetto Centro, utilizzando materassi, lenzuola e materiale cartaceo, introdotti furtivamente nelle camerate.
Notevoli risultati sono stati raggiunti nell’ambito di indagini volte ad identificare gli autori di alcune liti scoppiate in uno dei quartieri a rischio del capoluogo, “San Giuliano”, per cui è stato possibile procedere al fermo di un soggetto pregiudicato per tentato omicidio ed all’arresto di 2 pregiudicati responsabili di lesioni aggravate.
Inoltre, unitamente a personale della SISCO di Palermo è stato tratto in arresto un pregiudicato di Paceco, sottoposto a detenzione domiciliare, ritenuto responsabile dei delitti di attività di gestione di rifiuti non autorizzati e combustione illecita di rifiuti. L’arrestato, allevatore di ovini aveva ricavato presso la propria azienda, uno spazio, delimitato da lamiere, destinato alla raccolta dei rifiuti e alla successiva combustione. Nell’ambito della stessa indagine, sono stati deferiti alla locale Procura altri 5 soggetti, tra cui il titolare di una macelleria e il dipendente di un’agenzia di onoranze funebre, indagati per abbandono di rifiuti e inquinamento ambientale.
Infine, nel resoconto diffuso dalla Questura di Trapani si riportano i dati relativi all’attività svolta: