Dopo due giorni di acceso dibattito e una notte di ostruzionismo, il Consiglio Comunale di Trapani ha approvato la modifica al regolamento sulla tassa di soggiorno. Dal 1° gennaio 2025, il tributo sarà applicato senza esenzioni stagionali, inclusi i periodi di bassa stagione precedentemente esclusi (dal 10 gennaio al 20 marzo e dal 1° novembre al 20 dicembre). La decisione è stata accompagnata da tensioni, proteste e accuse incrociate, segnando un altro capitolo del conflittuale confronto politico locale. La seduta di giovedì sera si è trasformata in un vero e proprio scontro, con l’opposizione che ha messo in atto un duro ostruzionismo per tentare di bloccare l’approvazione della variante. Guidati da esponenti come Maurizio Miceli, Nicola Lamia, Gaspare Gianformaggio (Fratelli d’Italia) e Tore Fileccia (Gruppo Misto), i consiglieri di minoranza hanno presentato 12 emendamenti sui 180 depositati, portando avanti interventi fiume per oltre 10 ore consecutive.
Polemiche in Aula per la decisione
Tuttavia, la maggioranza ha resistito fino alle 6 del mattino, quando il numero legale è venuto meno, costringendo al rinvio della seduta. Il giorno successivo, per evitare un nuovo blocco, è stata approvata una misura di contingentamento dei tempi, limitando ogni intervento a 2 minuti. Questa scelta ha scatenato ulteriori polemiche in aula, con l’opposizione che ha definito la misura un attacco alla democrazia consiliare. “Non ci hanno dato alternative”, ha dichiarato Andrea Genco, vicepresidente del Consiglio comunale, che ha presieduto la seduta. “Sono stati depositati 180 emendamenti, molti dei quali scritti con l’aiuto di ChatGPT e senza alcun senso pratico. La tassa di soggiorno si paga in tutti i comuni e non è stagionale”. Anche Salvatore Daidone di Sud Chiama Nord ha difeso la decisione: “Dopo essere stati ostaggi di interventi senza fine, abbiamo deciso di ridurre i tempi per ristabilire ordine e decoro in aula”. Di tutt’altra opinione Tore Fileccia (Gruppo Misto), che ha attaccato duramente la maggioranza, definendo la decisione una forzatura: “Questa è la dimostrazione di come l’amministrazione attuale non sia in grado di confrontarsi con chi rappresenta i cittadini ma non condivide le sue scelte”. I consiglieri di maggioranza hanno difeso l’approvazione della tassa e le modalità adottate per accelerare il dibattito. “La tassa di soggiorno è interamente a carico dei turisti e il suo gettito serve a finanziare interventi per il turismo, la valorizzazione del patrimonio artistico-culturale e il miglioramento dei servizi pubblici”, hanno dichiarato Marzia Patti, Giusy Ilenia Poma, Giuseppe Peralta, Giovanni Parisi e lo stesso Daidone in una nota congiunta. La maggioranza ha inoltre criticato l’opposizione per aver bloccato i lavori con emendamenti ritenuti pretestuosi. “Negli altri capoluoghi siciliani non esistono esenzioni stagionali per la tassa di soggiorno, ma qui si tenta di far passare un’idea priva di fondamento. Ogni euro raccolto potrebbe alleviare la pressione fiscale sui residenti, e invece assistiamo a un ostruzionismo senza precedenti”.
Problematiche più grandi da risolvere dietro la tassa di soggiorno
I consiglieri hanno inoltre sottolineato che il problema del turismo a Trapani non si risolve con esenzioni alla tassa, ma affrontando questioni strutturali. “Il vero problema sono infrastrutture inadeguate, treni lenti e autostrade non funzionali. È su questo che bisognerebbe concentrare il dibattito, non su proposte vuote e senza sostanza”. La scelta di limitare i tempi degli interventi in aula ha scatenato un acceso dibattito anche sui social media, dove cittadini e osservatori si sono divisi tra chi ha accusato la maggioranza di aver “imbavagliato” la democrazia e chi ha invece criticato l’opposizione per le strategie ostruzionistiche. Post e commenti hanno riempito le bacheche locali, con utenti che hanno preso posizioni nette su entrambe le fazioni. La misura del contingentamento dei tempi è stata da alcuni definita “necessaria per ristabilire l’ordine”, mentre altri l’hanno bollata come una “forzatura autoritaria” che impedisce un confronto democratico. Il clima di tensione si riflette anche nella percezione generale del dibattito politico locale, sempre più polarizzato e incapace di trovare sintesi su temi cruciali per la città.
Se questo è quello che è accaduto in Consiglio comunale per il prolungamento della tassa di soggiorno, che succederà nella seduta convocata per il 19 dicembre quando l’assise sarà chiamata ad approvare il Bilancio consuntivo 2023? Il documento finanziario dovrà essere approvato entro il 31 dicembre per scongiurare l’esercizio provvisorio. La seduta è stata convocata per le ore 22:15 (venti giorni dopo il parere positivo dei revisori dei conti sul bilancio consuntivo 2023, consegnato esattamente alla stessa ora), con l’opposizione di centrodestra che non ha voluto rinunciare ai venti giorni previsti dalla legge per esaminare i documenti e con uno strascico di polemiche, accuse e botta e risposta a suon di conferenze stampa che non lasciano presagire nulla di buono per questo fine anno amministrativo che ormai volge al termine.