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Salviamo la Diga Trinità: proposta strategica per l’Agricoltura trapanese

L’associazione “I Guardiani del Territorio” celebra un importante traguardo nella tutela della Diga Trinità, infrastruttura chiave per l’agricoltura di Castelvetrano e dei comuni limitrofi. Grazie al contributo decisivo del socio Leonardo Curatolo, un documento strategico contenente soluzioni per la crisi della diga è stato recentemente consegnato al dirigente generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Costruita tra il 1954 e il 1959, la Diga Trinità è stata un pilastro per l’approvvigionamento idrico di oltre 6.000 ettari di terreni agricoli, in particolare vigneti e uliveti. Tuttavia, la mancanza di manutenzione e l’usura hanno ridotto drasticamente la funzionalità della struttura, che oggi rischia di essere dichiarata fuori uso. Il progressivo degrado include problemi strutturali, perdita di tenuta idraulica e insufficienza degli scarichi per la gestione di eventi meteo straordinari.

Il documento presentato propone soluzioni concrete e sostenibili, tra cui: costruzione di un nuovo sbarramento a valle: una struttura moderna, sicura e sostenibile, da completare in tre anni, finanziata attraverso fondi nazionali o comunitari; riorganizzazione agricola: incentivi per l’estirpazione di vigneti non produttivi e per il reimpianto di colture efficienti, supportati da finanziamenti regionali ed europei; trasformazione per uso potabile: destinare parte delle risorse idriche al consumo umano, garantendo un servizio essenziale ai comuni di Castelvetrano, Campobello di Mazara e Mazara del Vallo. Il progetto ha già riscosso apprezzamento nelle sedi ministeriali e regionali. È prevista la convocazione di un tavolo tecnico per approfondire le proposte e pianificare interventi mirati. “Questo risultato dimostra che il lavoro di rete e il dialogo con le istituzioni sono fondamentali per difendere il nostro territorio,” ha dichiarato il Presidente dei Guardiani, Davide Piccione. La proposta rappresenta un approccio integrato che bilancia urgenza e sostenibilità. L’applicazione del “metodo Morandi”, che prevede deroghe normative e poteri straordinari, potrebbe accelerare la realizzazione del nuovo sbarramento e prevenire danni economici stimati in centinaia di milioni di euro.

redazione

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