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Sanità, Di Girolamo: “Bene nuovi ospedali su Palermo, male la carenza di posti nel trapanese”

“In questi giorni abbiamo letto una notizia molto positiva: il governo nazionale ha finalmente sbloccato oltre un miliardo di euro per la costruzione di quattro nuovi ospedali a Palermo. Parliamo del polo pediatrico, quello oncoematologico, il nuovo policlinico e l’Ismett 2 a Carini, una struttura che avrà oltre 250 posti letto, 14 sale operatorie, e 50 stanze per ambulatori e reparti di diagnostica avanzata”, ha dichiarato l’ex sindaco Alberto Di Girolamo. “Non possiamo che essere contenti per questo grande investimento. Ora dobbiamo solo augurarci che i lavori vengano portati a termine rapidamente e che gli ospedali entrino in funzione nel più breve tempo possibile“.

Secondo Di Girolamo, questi ospedali rappresenteranno un passo avanti importante per la sanità siciliana: “Saranno fondamentali per la cura di gravi patologie e per i trapianti. Inoltre, l’Ismett sarà un riferimento non solo per i siciliani, ma anche per molti cittadini dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo“. Tuttavia, il medico marsalese ha evidenziato altre criticità: “Servirebbero anche ospedali nuovi e più posti letto per curare meglio le patologie comuni, che rappresentano oltre il 90% dei casi. Queste dovrebbero poter essere trattate negli ospedali della propria provincia, se solo ci fossero i posti letto adeguati. Nella provincia di Trapani, ad esempio, mancano circa 700 posti letto, pari al 50% di quelli spettanti“. Questa carenza incide pesantemente sui servizi: “Le lunghe attese al pronto soccorso e, talvolta, dimissioni inappropriate sono spesso dovute non solo alla carenza di medici, ma anche all’assenza di posti per ricoverare i pazienti“.

Poi dito puntato sulla situazione degli ospedali nella provincia di Trapani: “Perché la maggior parte dei nostri ospedali devono continuare a essere piccoli, obsoleti e con pochi posti letto? Nelle regioni del Centro-Nord, dove tanti siciliani si recano per curarsi, gli ospedali piccoli sono stati chiusi o trasformati in altro da decenni, perché spesso sono pericolosi e antieconomici. Al Sant’Antonio Abate di Trapani, punto di riferimento provinciale, ci sono ancora stanze di degenza con 5-6 letti e senza bagni privati. È una situazione inaccettabile da decenni. Perché non programmare la costruzione di un nuovo ospedale con 300-400 posti letto? E perché non aumentare i posti letto all’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala? È il più nuovo della provincia, costruito per 250 posti letto, ma ne sono attivi solo un centinaio”.

Infine, un appello ai politici locali, regionali e nazionali: “Perché non attivare i reparti chirurgici con orientamento oncologico, visto il buon complesso operatorio? Perché il padiglione di malattie infettive non viene completato come promesso? Aumentare i posti letto significa ridurre la mortalità, alleviare le sofferenze dei pazienti e delle loro famiglie, e diminuire le spese per l’emigrazione sanitaria. Inoltre, ogni 100 posti letto nuovi creano circa 300 posti di lavoro qualificati“. Di Girolamo ha concluso: Bene i nuovi ospedali per i centri di eccellenza a Palermo, ma male la gravissima carenza di posti letto nella nostra provincia e l’obsolescenza delle strutture esistenti“.

redazione

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