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Itinerari Culturali, dal Consiglio d’Europa a Marsala per valorizzare il patrimonio culturale

Best practices innovative per la valorizzazione del patrimonio culturale. Che non passa soltanto dagli strumenti tradizionali, ma punta su linguaggi innovativi, esperienze, tecnologie già sperimentate con successo. Dopo la pandemia, musei e siti archeologici hanno virtualmente preso coscienza della distanza in atto con il pubblico (sarebbe più corretto parlare di “pubblici”); e sono corsi ai ripari potenziando un percorso già in atto, ma che giocoforza ha ricevuto una grossa spinta in avanti: creare ambienti e linguaggi differenti che colmassero il divario tra istituzione culturale, personale e visitatori, siano essi turisti o comunità locale. In questo campo si muove NEXTROUTES, progetto innovativo, finanziato dal programma Erasmus Plus, che mira a rafforzare le competenze digitali e creative del personale degli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa. L’iniziativa supporta la transizione digitale delle Cultural Routes del Consiglio d’Europa, promuovendo una gestione più efficace e coinvolgente dei contenuti grazie a nuovi strumenti digitali e tecniche di gamification (utilizzare giochi e videogiochi – punti, livelli, premi, beni virtuali, classifiche –  per rendere i visitatori partecipi delle attività di un sito e interessarli ai servizi offerti).

Se ne parlerà a Marsala dove per la prima volta – martedì 3 dicembre dalle 16 al Parco Archeologico Lilibeo– si riuniranno i rappresentanti di otto Cultural Routes del Consiglio d’Europa (sono 48 gli Itinerari culturali riconosciuti dal Consiglio d’Europa, otto di questi in Italia e due in Sicilia), ospiti de La Rotta dei Fenici, itinerario certificato sin dal 2003. Si discuterà di strategie per affrontare le sfide del settore, puntando su tecnologie all’avanguardia e modelli di gestione condivisi, al termine di un Transnational Training, una settimana dedicata alla formazione intensiva e al testing di tecniche di gamification, che saranno applicate per la prima volta a siti archeologici siciliani: partendo dalla convinzione che il coinvolgimento del visitatore sia il primo passo verso una fruizione più consapevole del luogo, sono stati sviluppati giochi ambientati in spazi virtuali (Playable City) che riproducono i siti storici e archeologici. Il modello è quello sviluppato al Museo Archeologico di Napoli per il progetto Father and Son (80 mila visitatori in più nel sito e un incasso di un milione di euro).

Il visitatore potrà partecipare – in questo caso nel Parco Archeologico di Selinunte e in quello di Marsala, salire di livello, acquisire nuove informazioni e “assorbire” così dettagli, dati storici, personaggi; ma soprattutto veicolare immagini che attirano nuovo pubblico, una sorta di circolo virtuoso che coinvolgerà l’intero territorio, ma anche le Cantine Pellegrino e le Saline Genna, partner del progetto. Proprio nei giorni scorsi Pellegrino e La Rotta dei Fenici hanno firmato una convenzione per interventi mirati per la valorizzazione e promozione del territorio della Sicilia occidentale.

Nella giornata di studi saranno coinvolti operatori culturali, esperti di turismo e innovazione che potranno fornire feedback. Tra gli esperti e i testimoni attesi, Fabio Viola, tra i primi dieci game designer in Europa (partner del progetto NextRoutes tramite Mobile Idea); Raffaele Vitulli di MateraHub e Alberto Samonà del Consiglio di amministrazione del Parco Archeologico del Colosseo. Si parlerà anche delle nuove proposte basate sul Turismo rigenerativo di cui la Rotta dei Fenici è promotrice tra i primi in Italia grazie alla collaborazione con la organizzazione mondiale del turismo e l’adesione alla Dichiarazione di Glasgow sui cambiamenti climatici nel turismo e nella cultura. Per Turismo Rigenerativo si intende un nuovo trend che si sta affermando, e che è un passo avanti rispetto al Turismo esperienziale: in questo caso, infatti, il viaggiatore contribuisce al benessere ambientale, economico e sociale del luogo (per esempio, usando solo mezzi pubblici, vivendo nelle case del posto (like a local), scegliendo ristoranti a km0, e arricchisce le comunità, ma la sua esperienza ne esce migliorata e trae un benessere individuale in termini di rigenerazione fisica e spirituale, contribuendo al miglioramento del luogo visitato.

redazione

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