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Nicola Fici: “A Marsala per le prossime elezioni un tavolo politico con i soggetti disponibili”

Nicola Fici, consigliere comunale della minoranza a Marsala, tra poco più di un anno si ritorna al voto. Un suo giudizio su questi anni di amministrazione guidata da Massimo Grillo?

“Non amo propinare giudizi perché soprattutto in politica, a mio avviso, servono solo a fomentare gli animi senza alcuna concreta utilità. Preferisco piuttosto analizzare con senso critico l’operato del sindaco ed i risultati ad oggi raggiunti rispetto all’impegno programmatico che lo stesso aveva assunto con la cittadinanza. Mi preme innanzitutto soffermarmi sull’insuccesso della c.d. governance che, piuttosto che essere stata uno strumento per favorire il raggiungimento degli obiettivi amministrativi, è risultata un elemento che ha creato divergenza e frizioni tra il primo cittadino e gli stessi soggetti da lui nominati. In secondo luogo, vanno evidenziate la mancata “rivoluzione” del servizio dei trasporti e del piano dei rifiuti, in relazione alle quali, come noto, il Sindaco aveva addirittura paventato la possibilità di farne una sorta di questione di fiducia in consiglio comunale, salvo poi non aver ad oggi trasmesso alcuna delibera su tali temi. Non può neppure dimenticarsi la mancata realizzazione del padiglione di malattie infettive (che ancora oggi è un cantiere a cielo aperto), nonostante i buoni rapporti con il governo regionale e nazionale che aveva affermato di avere per convincere i cittadini circa la propria affidabilità politica ed amministrativa. Occorre infine constatare l’incapacità del sindaco nel fare sistema con gli altri Comuni della provincia per disegnare una comune visione turistica del territorio, tanto che di recente è dovuto intervenire il Consiglio Comunale per scongiurare la fuoriuscita del Comune di Marsala dal distretto turistico. Allo stesso tempo, tuttavia, non voglio negare che delle buone iniziative sono state adottate in merito agli interventi eseguiti sul waterfront ed al parco della Salinella, che rappresentano un buon punto di partenza per recuperare il rapporto con il nostro mare e la zona costiera e ridisegnare quindi una città migliore, sia da un punto di vista di decoro urbano che per le utili ricadute economiche che ne possono derivare”.

Tra le cose che non sono state fatte, a quali avrebbe dato la priorità?

“Il porto. Marsala ha bisogno di questa infrastruttura se vuole per davvero acquisire una dimensione turistica degna di nota. Purtroppo in questi anni si è perso del tempo prezioso in quanto l’amministrazione, non avendo la debita copertura finanziaria per la messa in sicurezza, non ha dato il suo assenso nel portare avanti l’iter burocratico per affidare lo studio di progettazione attraverso le risorse del fondo di rotazione. Proprio per tale ragione, anche a seguito dei contrasti sorti con il governo regionale, l’iter procedurale è stato nuovamente richiamato dalla regione, che lo ha affidato al genio civile. Il tempo perduto, associato alle lungaggini da parte del genio civile, ha così impedito la possibilità di inserire l’intervento tra le misure finanziabili attraverso i fondi FESR 2021-2027. Spero quindi che il sindaco, piuttosto che festeggiare la sottoscrizione dell’affidamento dell’incarico di progettazione, non perda ulteriore tempo e sfrutti i suoi “promessi” canali politici per ottenere concretamente il finanziamento dell’infrastruttura. Un’altra importante iniziativa per la nostra città dovrebbe essere la ristrutturazione dei diversi impianti culturali e sportivi che insistono nel territorio, che da parecchio tempo sono chiusi e non fruibili ma che, invece, potrebbero contribuire a rendere la città maggiormente decorosa e attrattiva anche in vista di un richiamo turistico”.

In queste settimane sembra che ci sia una ripresa delle attività politiche. Tanti nomi circolano. Lei ha partecipato ad incontri e riunioni?

“Essendo un consigliere comunale partecipo settimanalmente a riunioni ove si interloquisce anche delle prospettive politiche future, ma questo prescinde dall’avvicinarsi dell’appuntamento elettorale. Prima di parlare di candidati occorrerà definire la coalizione e i programmi. Marsala infatti non ha bisogno di nuove cattedrali nel deserto o di fumose propagande sull’intercettazione di possibili finanziamenti volti solo a far credere che si stia facendo qualcosa, quando invece di concreto c’è ben poco”.

Che ne pensa lei, che arriva dal centro-sinistra, del cosiddetto “campo largo”? È possibile a Marsala in vista delle amministrative?

“Non mi appassiona l’idea di approcciarmi alla prossima campagna elettorale facendo riferimento a slogan politici utilizzati in ambito nazionale, che vengono riportati a livello locale più per questioni di retorica che per una vera disponibilità a declinare con i fatti il significato del termine. Non essendo più tesserato ad un partito dal 2017, ritengo che a Marsala serva una coalizione moderata, coesa e, perché no, anche aperta a quei partiti che intendano condividere le azioni programmatiche comuni”.

Il suo nome è tra quelli che si fanno per una possibile candidatura a sindaco. Sarebbe disponibile?

“In questa fase bisogna lavorare alla creazione di un tavolo con tutti quei soggetti che, mossi da lungimiranza e sana ragionevolezza, siano disponibili ad un confronto. Dal confronto sono sicuro che emergerà il profilo del candidato ideale”.

redazione

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