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Il 25 novembre un impegno collettivo per cambiare e dire no alla vittimizzazione secondaria

Il 25 novembre si celebra la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, una ricorrenza che dovrebbe rappresentare un momento di riflessione profonda, ma soprattutto un impegno quotidiano. A Marsala, la nuova responsabile provinciale dell’UDI (Unione Donne in Italia), Francesca Parrinello, subentrata a Valentina Colli – presidente del Centro Antiviolenza “La Casa di Venere” traccia una panoramica delle sfide e delle azioni necessarie per affrontare il fenomeno. “Da 24 anni mi occupo di violenza sulle donne, e mi sento quasi come se il 25 novembre fosse diventato un esercizio retorico: scendiamo in piazza, contiamo le vittime del patriarcato, 87 femminicidi e 44 tentativi solo nel 2024 sino ad oggi e poi tutto si ripete. Non possiamo limitarci a gesti simbolici come le panchine rosse. Serve un impegno costante”, spiega Parrinello.

Per le operatrici antiviolenza il focus non è solo il supporto alle vittime, ma altresì una visione a 360° del problema:Chiediamo atti concreti. Serve una rete capillare di professionisti formati, medici, magistrati, avvocati, forze dell’ordine, per evitare la vittimizzazione secondaria, quando le donne vengono giudicate o non credute” continua Parrinello. Un caso emblematico citato dalla professionista, riguarda un padre condannato per violenza domestica considerato idoneo per l’affidamento condiviso dei figli. “Il Tribunale, basandosi su una relazione del Ctu, lo ha definito una persona perbene e accudente. Come possiamo accettare questo?” domanda Francesca Parrinello, sottolineando la necessità di istituire tribunali specializzati con magistrati formati in materia di violenza di genere. Paesi come Spagna e Inghilterra hanno già adottato simili approcci con risultati concreti: la Spagna, in particolare, ha ridotto i casi di violenza del 20% grazie a riforme strutturali introdotte oltre un decennio fa. Altri punti fondanti l’importanza dell’educazione sentimentale nelle scuole per scardinare alla radice il problema in futuro. Tuttavia, in Italia, anche solo introdurre l’educazione sessuale rappresenta una sfida, così come parlare agli studenti di cultura LGBT+ o transgender.

Una questione critica per il nostro territorio spesso meta di sbarchi, è quella delle donne migranti vittime di discriminazioni multiple: “La violenza che subiscono non è solo di genere, ma anche razzista, a partire dai Centri di permanenza per i rimpatri. La nostra politica non pratica l’accoglienza, ma il respingimento” denuncia Parrinello. Tra le iniziative per il 25 novembre, spicca la processione organizzata insieme a Salvatore Inguì per commemorare le vittime, un momento comunitario che coinvolge più associazioni e punta a sensibilizzare l’intera cittadinanza. La partenza è prevista per le 9.30 da Porta Nuova. La vera sfida è far sì che questa consapevolezza non si limiti a un solo giorno all’anno. “La lotta contro la violenza sulle donne deve essere un impegno costante, capace di lasciare un segno nelle aule di tribunale, nei governi e nelle scuole. Solo così potremo costruire una società più giusta e rispettosa per tutti” conclude la neo Presidente UDI.

redazione

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