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Roberta Genna: “La mia Sicilia Lusitana, dove la musica è magia”. La cantautrice marsalese si racconta. VIDEO

Roberta Genna, cantautrice e interprete siciliana di Marsala, ci racconta il suo percorso musicale e il nuovo progetto che la vede protagonista. 

Hai iniziato a muovere i primi passi nel mondo della musica da piccola. Come è nata questa passione che è diventato un lavoro.

Ho iniziato a scuola, con le prime recite. All’asilo, la mia insegnante Peppuccia Giacalone, pianista, disse a mia madre che avevo delle potenzialità ed ho fatto delle audizioni per Lo Zecchino d’Oro. Ho continuato ma non ero consapevole di voler cantare. I miei genitori, che facevano un altro mestiere, non mi hanno mai spinto verso la musica. Poi verso i primi anni del 2000 ho deciso di studiare canto. A Marsala vedevo poco fermento e sono andata a studiare musica jazz a Palermo; ciò mi ha permesso di conoscere la mia voce senza paragonarla a nessun’altra cantante. Poi sono andata a Milano all’Università e grazie all’Erasmus in Belgio e qui ho avuto modo di fare musica e mi sono detta che era quello che volevo fare. Laureata in lingue, ho lavorato all’Expo di Milano e coi soldi guadagnati ho fatto un viaggio in Colombia dove ho insegnato inglese. 

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In Colombia, nuove sonorità, nuove idee. Cosa ti ha dato questa esperienza.

A livello umano mi ha dato tanto. Ho dato alimento ad una parte di me che non riusciva ad esprimersi e lo ha fatto in quel contesto completamente diverso da quello in cui vivevo. Ho capito che la felicità è nelle piccole cose, non è una frase fatta. Nella musica mi ha dato un  forte impatto umano, ho assorbito tanto. 

Nel tuo percorso hai incontrato tanti musicisti, tanti maestri, chi ti ha influenzato?

Tanti, anche di musicisti che non ho più incontrato. Come il trombettista Giampaolo Casati che mi ha colpito positivamente, il trombonista Roberto Rossi, che è stato anche mio insegnante al Conservatorio di Bologna, il chitarrista Tommaso Lama. 

La pandemia è stata difficile per tutti, soprattutto per gli artisti. Per te è stato un periodo molto duro ma hai saputo rinascere ed hai creato un luogo per accogliere visitatori e per incontrare l’arte. Quanto per te è stata cura dell’anima, la musica?

Se fai una cosa che ami, in qualche modo stai pregando. E’ un momento di estasi inspiegabile. La musica è il filo conduttore, l’amore che si dà al proprio lavoro e il rispetto. Ognuno di noi ha la propria visione di quello che fa. Sicuramente creare momenti musicali di condivisione non si fa per i soldi. Ho capito in un momento di difficoltà che spesso siamo passivi, non viviamo il momento con fervore, andiamo ai concerti e spesso non li viviamo. Ecco perchè organizzando piccoli momenti musicali ho sentito come una magia tra amici che condividono quell’istante. 

Fino a poco tempo fa hai portato dal vivo il progetto “Amalia e Rosa”, omaggio alle grandi interpreti Rodriques e Balistreri. Cosa hai saputo cogliere da queste donne e artiste?

Innanzitutto Amalia e Rosa appartengono allo stesso periodo storico, a Paesi diversi ma con condizioni economiche simili, disastrate. Una però ha avuto successo, l’altra no ed è siciliana come me. Ho voluto ridare, nel mio piccolo, voce alle canzoni della Balistreri. La tradizione siciliana è vista solo come folklore e non come musica folk col suo genere specifico. Il progetto è nato dopo un viaggio in Portogallo: tornata in Sicilia mi sono ricordata che a scuola facevamo i progetti Pon dove tutor esterni ci insegnavano a cantare e ballare le canzoni folkloristiche. Dopo 20 anni ho riscoperto questa mia parte primitiva. 

Roberta Genna

Hai pubblicato ad aprile sulle piattaforme digitali il tuo primo inedito ‘Sueño de una noche’. Adesso esce “Sicilia Lusitana” un Ep con due compagni di viaggio importanti.

Dopo Amalia e Rosa ho pensato di dare un nome a questo progetto, Sicilia assieme al termine arcaico di una parte del Portogallo, “Lusitana”, perchè la Sicilia ha tante cose del Portogallo e il Portogallo della Sicilia a livello musicale. Nel nuovo Ep sono accompagnata da Dario Salerno e Giuseppe Salerno. Insieme creiamo una magia, io sono onorata di suonare con loro. Nell’Ep ci saranno 4 cover, il primo sarà ‘Vitti ‘na Crozza’ in una versione rivisitata per dare più peso al testo che viene spesso in secondo piano. Sarà un arrangiamento psichedelico. 

Hai in mente di fare un album tutto tuo?

Sì, ci sto lavorando in realtà. Nel cassetto ho tre brani, uno dedicato alla figura femminile. Sto lavorando per farlo uscire prima dell’estate. E poi ho collaborato con il pianista palermitano Salvatore Bonafede per un progetto al momento top secret assieme a tanti altri musicisti. Sarà una sorpresa. 

redazione

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