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Nuovo Nido e politiche per l’infanzia a Paceco, intervista all’assessora Barbara

All’indomani dell’aggiudicazione dei lavori per il nuovo asilo nido del Comune di Paceco, progetto finanziato dal PNRR nell’ambito della misura “Scuola Futura”, l’assessora alle Politiche per la Famiglia, Minori e Adolescenti, Sport e Pubblica Istruzione, Marilena Barbara, racconta con entusiasmo i risultati raggiunti e le sfide future dell’amministrazione. Con un approccio centrato sulla comunità educante, la famiglia e i più piccoli, l’amministrazione comunale continua a sviluppare strutture e iniziative che sostengano la conciliazione famiglia-lavoro e incentivino una Paceco sempre più accogliente e inclusiva.

Assessora Barbara, a poco più di un anno e mezzo dall’insediamento della nuova amministrazione, qual è il bilancio delle politiche per l’infanzia?

Sin dall’inizio, abbiamo voluto potenziare le strutture e i servizi che supportano le famiglie, cercando di agevolare un equilibrio tra vita familiare e lavorativa. È stato fondamentale mettere al centro dei nostri interventi i bambini e le loro famiglie, considerandole in tutte le loro diverse forme. Vogliamo che Paceco sia una comunità educante, in cui le famiglie trovino sostegno e le politiche attive aiutino concretamente a creare un ambiente che favorisca la crescita e l’educazione dei più piccoli.

Il progetto per il nuovo asilo nido rientra in questa strategia?

Assolutamente sì. Siamo partiti con il potenziamento del servizio di asilo nido esistente, incrementando il numero dei bambini da 10 a 19 a fine 2023, e successivamente a 22 nel giugno 2024. L’obiettivo per il prossimo anno educativo 2025 è aumentare ancora i posti disponibili, per rispondere alla domanda crescente delle famiglie e ridurre i divari sociali ed economici, sostenendo in particolare l’occupazione femminile.

Recentemente, Paceco è stata ammessa al finanziamento del Ministero dell’Istruzione per un nuovo asilo nido. Come cambierà l’offerta con questa nuova struttura?

Il nuovo asilo nido rappresenta una grande conquista. Potrà ospitare fino a 45 bambini tra i 3 e i 36 mesi, offrendo spazi sicuri, confortevoli e all’avanguardia. Abbiamo voluto che fosse progettato con elevati standard di sostenibilità e benessere, perché per noi lo spazio educativo è un “terzo educatore”. Crediamo che l’ambiente contribuisca a formare i nostri bambini, per cui desideriamo uno spazio che ispiri sicurezza e creatività.

Nel vostro piano parlate di “comunità educante”. Ci può spiegare meglio cosa intendete?

La comunità educante è un’alleanza tra famiglie, scuole, istituzioni e organizzazioni locali per supportare la crescita dei più giovani. Significa che ogni attore – dagli insegnanti ai genitori, passando per le associazioni – lavora insieme per creare un ambiente inclusivo e stimolante. Con questa visione, collaboriamo con l’Istituto Comprensivo locale e forniamo risorse economiche e logistiche per sostenere non solo l’istruzione formale ma anche attività di educazione non formale, rendendo sempre più accessibili e condivisi questi spazi di crescita.

L’investimento sui più piccoli sembra un tema a lei particolarmente caro.

Credo fermamente che investire nei bambini significhi investire nel futuro di tutti noi. Per citare Victor Hugo, “chi apre una scuola chiude una prigione”. Se costruiremo spazi educativi sicuri, belli e aperti, daremo un’alternativa valida alla marginalizzazione e contribuiremo a formare cittadini liberi e responsabili. È un lavoro impegnativo, ma vedere Paceco crescere come comunità educante mi riempie di orgoglio.

redazione

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