Giulia Adamo prosegue la sua mobilitazione a sostegno del porto di Marsala. Nei giorni scorsi, come abbiamo raccontato sulla nostra testata, l’ex sindaca ha organizzato assieme al gruppo “Coraggio e Passione” un incontro al circolo Lilybeo, con l’obiettivo di riaccendere l’attenzione sul tema e lanciare una petizione (https://www.change.org/p/opere-di-riqualificazione-e-di-ampliamento-del-porto-di-marsala).
Come sta procedendo quest’iniziativa?
Intanto vorrei chiarire ancora una volta che non siamo in campagna elettorale e quindi è il momento buono per fare politica. Abbiamo voluto richiamare l’attenzione sulla situazione veramente vergognosa del nostro porto: in questi anni sono stati finanziati quasi tutti i porti della Sicilia, tranne quello di Marsala, quinta città della Sicilia, il porto storico dei Florio, degli Ingham, di Woodhouse e in cui sbarcò Garibaldi. Abbiamo voluto ricordare quello che è successo perchè è necessario un momento di indignazione profonda, per poi dimenticarlo subito e andare verso una soluzione. Dieci anni fa, più o meno quando mi sono dimessa, Marsala aveva due progetti: uno esecutivo, quasi cantierabile, del Porto pubblico e quello privato della Myr, dopo che era stato adeguato al progetto pubblico. Peraltro, i due progetti erano stati riconosciuti dal Ministero dell’Ambiente assolutamente compatibili ed era stata avviata la procedura Via-Vas. A monte di questi progetti c’era stato un lavoro lungo e dispendioso, finanziato con i soldi pubblici, spesi dalla Regione e dal Comune di Marsala. Io non voglio fare polemiche, non andiamo alla ricerca di un colpevole perché non serve a nulla. Però dieci anni dopo ci rendiamo conto che il mondo è andato avanti, gli altri porti della Sicilia sono stati finanziati e quello di Marsala dimenticato. Nel frattempo è stato fatto un nuovo progetto…o meglio, è stato fatto un bando per una nuova progettazione, aggiudicato circa un anno e mezzo. Poi è sorto un problema di fondi…Ma adesso è certo che i soldi ci sono, da sei mesi. La prima richiesta che facciamo nella nostra petizione è che si proceda al più presto alla firma del contratto per procedere alla progettazione. La seconda richiesta è che tutto quello che è stato fatto dalla Regione e dal Comune con il progetto precedente venga messo a disposizione di chi ha vinto la gara per il nuovo progetto, in modo che possano essere utilizzati se loro ritengono. Chiediamo, poi, che si provveda all’immediato dragaggio del Porto e del porto turistico, visto che non ci si può più letteralmente entrare e le imbarcazioni non possono più navigare. Infine, chiediamo che l’assessore individui immediatamente una fonte di finanziamento, nel frattempo che i suoi progettisti che avevano firmato il contratto cominciano a lavorare: dobbiamo subito avere il finanziamento per procedere rapidamente alla realizzazione dei lavori. Nel corso della riunione al circolo Lilybeo abbiamo raccontato dettagliatamente tutta questa storia, invitando la città a svegliarsi dal torpore in cui sembra sprofondata. Abbiamo invitato a questa riunione tutte le forze politiche e tutti gli esponenti di qualsiasi indirizzo e ancora oggi aspettiamo che con decisione facciano sentire la loro voce.
Le risulta che i consiglieri comunali o i rappresentanti dell’amministrazione comunale abbiano firmato la vostra petizione?
Nel corso dell’incontro al circolo Lilybeo c’è stato un intervento molto forte da parte del presidente del Consiglio comunale, Enzo Sturiano, che penso abbia sposato la causa. Il sindaco era presente…ma ci sono i deputati e ci sono gli altri rappresentanti politici… Ci aspettiamo che tutta la politica marsalese, su queste banali proposte, faccia sentire la sua voce.
La convince l’idea di fare il nuovo progetto sull’intera area portuale e non solo sulla messa in sicurezza di una parte, come a un certo punto si era prospettato?
Certamente. Il progetto che avevamo predisposto ormai più di dieci anni prevedeva la messa in sicurezza di tutta l’area portuale. E’ ovvio che dovrà essere un progetto di questo tipo, non può essere un rammendo.