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Giacomo Tranchida: “Amministrare Trapani è come ricostruire una città bombardata”

Giacomo Tranchida, sindaco di Trapani al suo secondo mandato, non teme le critiche. Anche se l’ultimo sondaggio del Sole 24 Ore lo colloca in fondo alla classifica per consenso tra i cittadini, il sindaco rivendica i suoi successi e punta l’attenzione sulle sfide che ha affrontato per riportare Trapani in cammino. Con una città che descrive “devastata” da decenni di cattiva gestione, Tranchida ripercorre il suo operato tra progetti avviati e difficoltà in Consiglio comunale, rispondendo a chi accusa la sua amministrazione di scaricare le colpe.

Sindaco Tranchida, in base all’ultimo sondaggio del Sole 24 ore sull’indice di gradimento tra la popolazione lei risulta ultimo in classica. Un fardello difficile da portare, perché non riesce a risultare simpatico ai suoi cittadini?

“Là graduatoria va saputa leggere: io risulto avere un gradimento del 42%, la stessa percentuale con la quale sono stato eletto alle amministrative del 2023. Ma penso ci sia un primato che nessuno legge: un ‘forestiero’ eletto per due volte sindaco dai trapanesi, al posto di altri loro concittadini”.

E anche durante i lavori del Consiglio comunale non si riesca quasi mai lavorare in un clima sereno e senza che qualcuno venga più o meno insultato. E’ solo colpa dell’opposizione o ogni tanto anche voi ci mettete del vostro?

“L’opposizione non si rende conto di aver perso le elezioni e tenta di buttare in caciara ogni occasione di confronto che potrebbe far bene alla città. L’attività ostruzionistica da costoro posta in essere non serve alla città, ma forse a soddisfare il loro masochismo politico. La maggioranza difende gli atti di governo a servizio della comunità trapanese, ed ovviamente rimanda al mittente anche le offese”.

Sette anni di governo della città, compreso il Covid e l’alluvione. Com’è amministrare Trapani?

“Trapani è una città bellissima ma complessa. L’eredità ricevuta era simile a quella di una città distrutta da un bombardamento: mala gestione e noncuranza oltre che totale assenza di programmazione. A partire dal servizio di raccolta rifiuti, alla manutenzione delle scuole ed impianti sportivi passando per l’assoluta mancanza di politiche promozionali per lo sviluppo turistico, all’abbandono del porto, etc. Rimetterla in cammino non è stato facile”.

E ora anche le perplessità della Corte dei Conti sui conti pubblici comunali e sui rapporti con le partecipate. C’è un corto circuito da qualche parte?

“La scissione di Misiliscemi ha comportato a cascata una serie di gravi difficoltà anche negli equilibri finanziari e gestionali. I rilievi della Corte dei Conti si fondano più che altro sulla necessità di potenziare i controlli amministrativi e contabili, stigmatizzandone anche la causa, cioè la cronica carenza di personale. Un po’ il cane che si morde la coda… Comunque siamo in uscita dal tunnel e pronti all’assunzione di personale con parte dei concorsi che abbiamo svolto dopo 30 anni di fermo”.

Piano triennale delle opere pubbliche, pista ciclabile e a breve anche il PUG (Piano Urbanistico generale). Eppure, pare che questa città sia pronta a cambiare volto…

“Trapani in cammino, nonostante tutto e tutti, ogni giorno è evidente con l’apertura di un nuovo cantiere: per fare scuole più sicure, recuperare impianti sportivi, valorizzare il patrimonio storico monumentale, qualificare i servizi sociali etc..”.

L’opposizione l’accusa di scaricare le colpe sempre sugli altri. Sia sincero, qualche sbaglio l’avrete fatto anche voi immagino. A partire da… ? Se potesse tornare indietro, rifarebbe tutto daccapo?

“Errori sicuramente ne abbiamo fatti, ma non certamente quello del girarsi dall’altra parte e far finta di non sapere e vedere come buona parte di questa classe politica dell’opposizione fa, figlia della mala gestio di cui parlavo prima. La verità a costoro fa male, ma a poco a poco verrà a galla con nomi e cognomi, fatti e malefatte. Non mi tapperanno la bocca… Io non ho né padrini né padroni”.

Questo per lei sarà l’ultimo mandato possibile al Comune di Trapani. Che farà Giacomo Tranchida da grande? Ha già pensato di sbirciare dall’altra parte della strada, ammesso e non concesso che si riesca a capire cosa s’intende fare con le ex province?

“Sono concentrato nel servire al meglio delle mie possibilità il mandato che i cittadini trapanesi mi hanno voluto onorare, per ben due volte, scegliendomi da extra comunitario a loro concittadini candidati”.

Carmela Barbara

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