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Elezioni delle ex province, salta la data del 15 dicembre. Polemiche all’Ars

Il centrodestra all’Ars affossa le elezioni di secondo grado nei Liberi consorzi e nelle Città metropolitane, che erano già state fissate per il 15 dicembre. L’aula ha votato con 28 sì e 22 no un emendamento dei capigruppo dei maggioranza.

L’assessore regionale alle Autonomie locali e alla funzione pubblica, Andrea Messina, chiarisce quali saranno adesso i prossimi passaggi dopo l’approvazione, da parte dell’Assemblea regionale siciliana, della norma che rinvia le elezioni di secondo livello dei presidenti e dei consigli dei Liberi consorzi comunali e delle assemblee delle Città metropolitane. Le consultazioni, precedentemente fissate per il 15 dicembre, sono state spostate al prossimo anno, in una domenica compresa tra il 6 e il 27 aprile.
«Il differimento delle elezioni – spiega Messina – fa venir meno il decreto del presidente della Regione con il quale erano state indette le elezioni per il prossimo mese di dicembre. Non appena la norma verrà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana ed entrerà in vigore, il dipartimento delle Autonomie locali provvederà al formale annullamento del procedimento elettorale in corso, ponendo in essere tutti gli atti consequenziali».

Contraria l’apposizione, che ha contestato apertamente la scelta della maggioranza. Al momento della votazione i deputati dell’opposizione hanno esposto a Sala d’Ercole cartelli con la scritta “Vergogna. Insomma sono strate cancellate le elezioni del 15 dicembre indette con un decreto del presidente della Regione, Renato Schifani. Una frase in calce all’emendamento specifica che le consultazioni sono “annullate”. lo sposatmento del voto avverrebbe nel mese di aprile, per dare tempo al Parlamento di approvare il ddl che reintroduce l’elezione diretta negli enti.

redazione

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