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Restauro della Colombaia: 27 milioni per riportare in vita il simbolo di Trapani

Al via i primi lavori di demolizione, con un intervento da 800mila euro che prevede la rimozione delle strutture moderne. Ma il dibattito politico resta acceso sulla destinazione finale: semplice museo o centro di sviluppo culturale? Il restauro della Colombaia di Trapani è entrato nella fase operativa con l’avvio di un primo intervento da circa 800mila euro, parte di un progetto complessivo di 27 milioni finanziato dal PNRR. Il primo stralcio, della durata di sette mesi, riguarda la demolizione dei capannoni costruiti durante l’uso carcerario dell’isolotto, e la rimozione dei materiali di risulta. Queste strutture moderne sono considerate incompatibili con l’architettura storica del complesso. Oltre alla demolizione, verranno predisposte le infrastrutture per la cantierizzazione, come ponti e barriere protettive. Questa fase è necessaria per garantire l’accessibilità alle parti più delicate del castello, che verranno successivamente consolidate e restaurate.

Dettagli tecnici degli interventi

I lavori includono un’approfondita verifica strutturale delle mura esterne, che risalgono principalmente al periodo medievale e all’età aragonese. Si tratta di spessi muri in pietra, caratterizzati da un’alta resistenza ma che necessitano di consolidamento nelle parti più degradate. La famosa torre ottagonale di 32 metri sarà oggetto di interventi per garantire la sua stabilità senza alterare l’aspetto storico. Verranno impiegate tecniche avanzate per conservare l’integrità dell’edificio, minimizzando l’uso di materiali moderni invasivi. La seconda fase dei lavori prevede la trasformazione della Colombaia in un museo, con spazi per conferenze, un centro di ricerca e servizi legati alla futura gestione museale, come ristoranti e foresterie.

La contrapposizione politica

Tuttavia, il destino finale dell’edificio ha suscitato un acceso dibattito tra i rappresentanti politici regionali. Giuseppe Bica, deputato di Fratelli d’Italia, ha ribadito che i fondi sono sufficienti e che il progetto è ben gestito da esperti con esperienza comprovata in restauri di edifici storici, con la supervisione della Soprintendenza di Trapani e del Dipartimento regionale dei Beni culturali. Bica si è concentrato su una visione pragmatica, sottolineando che l’obiettivo immediato è quello di garantire il completamento delle opere nei tempi previsti, con la prospettiva di trasformare la Colombaia in un importante centro museale e scientifico.

Dal suo punto di vista, il restauro è un’opportunità di valorizzazione del patrimonio storico, ma anche di rilancio economico e turistico per Trapani e l’intera Sicilia occidentale. Dall’altro lato, Cristina Ciminnisi, deputata del Movimento 5 Stelle vicepresidente della Commissione UE dell’ARS, si pone su una linea critica. Pur riconoscendo l’importanza del finanziamento, ha accusato la giunta regionale di non avere una chiara visione strategica per la destinazione finale della Colombaia. Per Ciminnisi, non basta recuperare il monumento per trasformarlo in un museo generico, e si rischia di sprecare una grande opportunità di innovazione culturale ed economica. In audizione, ha lamentato il fatto che il progetto attuale si limiti a interventi conservativi, senza un piano chiaro per il futuro utilizzo del sito. Ha espresso perplessità anche sul fatto che i “servizi aggiuntivi” previsti, come bar e ristoranti, non abbiano una direzione chiara rispetto all’identità del luogo. Secondo Ciminnisi, si tratta di un “tradimento dello spirito del PNRR”, che dovrebbe puntare a una valorizzazione moderna e innovativa del patrimonio, non semplicemente alla sua preservazione.

La Storia della Colombaia

La Colombaia, conosciuta anche come Torre Peliade o Castello di Mare, rappresenta uno degli esempi più importanti di architettura militare in Sicilia. Sorge su un isolotto calcareo, privo di collegamenti con la terraferma, situato all’ingresso del porto di Trapani. Le origini della struttura risalgono al 260 a.C., durante la prima guerra punica, quando fu utilizzata come fortificazione dai Cartaginesi. Dopo una battaglia navale, i Romani la conquistarono, ma in seguito la torre fu abbandonata e divenne un rifugio per le colombe, che davano il nome alla costruzione.

Nel corso dei secoli, la Colombaia subì numerose modifiche. Gli Arabi la restaurarono come faro, e successivamente, nel medioevo, gli Aragonesi la ricostruirono dandole l’attuale forma ottagonale. Nel XV secolo, durante il regno di Carlo V, la fortezza fu potenziata per difendere Trapani dalle incursioni barbaresche. Il suo ultimo utilizzo militare risale al XIX secolo, quando fu trasformata in prigione dai Borboni, ospitando anche prigionieri del Risorgimento siciliano.

Abbandonata definitivamente nel 1965, quando venne inaugurato il nuovo carcere di Trapani, la Colombaia cadde in uno stato di grave degrado. Nel 2009 fu eletta “Luogo del Cuore” dal FAI, ma nonostante alcuni lavori di messa in sicurezza, è rimasta a lungo inutilizzata e oggetto di vandalismo. Il restauro attualmente in corso rappresenta la prima vera opportunità per riportare in vita questo straordinario simbolo della città e restituirlo ai cittadini, ma il suo futuro ruolo resta ancora incerto, tra il semplice recupero e la trasformazione in un polo culturale innovativo.

Carmela Barbara

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