Categorie: MarsalaScuola

 Diritto e Letteratura in tribunale, gli studenti del Liceo Classico di Marsala in Aula

In Italia, nel lontano 1924, in un suo saggio intitolato «Le lettere e il processo civile», Pietro Calamandrei scriveva significativamente:«dalla lettura di certe pagine di romanzi, nelle quali si descrivono con linguaggio profano i congegni della giustizia in azione, è assai spesso possibile trarre un’idea precisa, meglio che da una critica fatta in gergo tecnico e in stile cattedratico, del modo in cui la realtà reagisce sulle leggi e della loro inadeguatezza a raggiungere nella vita pratica gli scopi per i quali il legislatore crede di averle create». Proprio sulla base di questo pensiero del noto giurista e Padre Costituente, da domani e per 5 incontri gli alunni del Liceo Classico ad indirizzo Giuridico calcheranno le aule del Tribunale di Marsala (un incontro sarà fatto anche al Tribunale di Palermo) e dovranno affrontare un dialogo con l’esperto del giorno (Avvocato o Magistrato) sulla tematica proposta.

L’obiettivo principale di questa nuova attività formativa, patrocinata dalla Associazione Nazionale Magistrati – Sottosezione di Marsala, Dall’Ordine Avvocati di Marsala e dal Comitato Pari Opportunità di Marsala, è avvicinare i giovani liceali al diritto, alla cultura e alla lettura. Crediamo che chi non è abituato ad aprire un qualunque libro diffidi del suggerimento di dedicarsi a testi che trattano di storia, di economia, di filosofia e specialmente di diritto. Esso, infatti, non coincide semplicemente con un sistema di regole e principi e non è riducibile a scelte politiche o interessi di classe. Il diritto piuttosto corrisponde ad una serie di modi di pensare, di aspettative, di visioni e di interpretazioni della realtà tradotte in norme, in regole giuridiche suscettibili di conformare la realtà, di darle un indirizzo, un orizzonte che nel tempo può cambiare.

La finalità preminente del progetto è quella di far comprendere che quando ci si occupa contemporaneamente di diritto e di letteratura non si “divaga” ma si cura la propria formazione. Basti pensare che la stessa professione di Avvocato ha tra le sue caratteristiche essenziali quella del rapporto con gli “altri”. L’Avvocato, come noto, è “chiamato” ad affrontare e interpretare in una vita di frontiera i problemi di ogni giorno della gente. E la loro risoluzione richiede non solo preparazione ma anche spirito ed intraprendenza in un viaggio in cui la fantasia e la capacità di disegnare soluzioni richiedono forse una visione anche “letteraria” delle cose. Doverosi sono i ringraziamenti alla Dott.ssa Annalisa Amato, al Dott. Fabrizio Guercio, al Dott.  Gabriele Di Girolamo, al Dott. Francesco Paolo Pizzo, al Dott. Giuseppe Lisella, alla Avv. ta Adele Pipitone, all’Avv. Giuseppe Spada, alla mia Dirigente Scolastica Marialuisa Asaro e tutto lo staff di Presidenza,  al Prof. Luca Facciolo e al Dott. Davide Trupia.

redazione

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