Rafforzamento delle strutture sanitarie nelle isole, attraverso il potenziamento dei servizi di assistenza domiciliare e la garanzia dei livelli essenziali. E’ questa la richiesta contenuta nella Carta di Favignana, approvata al termine del XXI Congresso dell’Associazione Nazionale Sanità Piccole Isole, svoltosi venerdì e sabato presso l’ex Stabilimento Florio. Due giorni di incontri, dibattiti, riflessioni, che hanno visto amministratori pubblici, direttori sanitari ed esperti di ogni parte d’Italia confrontarsi per fare il punto sulle problematiche della comunità insulari al fine di programmare modelli innovativi in grado superare gli attuali limiti e uniformare i 35 comuni delle isole minori agli standard nazionali.
I sindaci di Favignana e di Lipari, Francesco Forgione e Riccardo Gullo, nel corso dei loro interventi, hanno evidenziato la necessità di rimettere al centro il territorio e riorganizzare l’assistenza sanitaria in funzione delle sue peculiarità, ricordando le battaglie che negli anni Novanta determinarono l’istituzione presso la Regione Siciliana di un Ufficio speciale per le isole Minori del quale è stata richiesta la riapertura. Un gap, quello attuale, confermato dal Ministro per la Protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci che, nel corso del suo videomessaggio inviato ai partecipanti, si è detto pronto ad accogliere suggerimenti e proposte in vista di una riforma normativa ed eventuali previsioni finanziarie, già sollecitate al ministro della Salute Schillaci.
Tutte le proposte emerse nel corso dei lavori sono state compendiate in un documento programmatico, la Carta di Favignana, che mira a migliorare la qualità e la tempestività dei servizi sanitari nelle isole minori. Particolare attenzione, ha spiegato Giannina Usai, direttrice della segreteria tecnica dell’Ancim illustrando il documento, è rivolta all’integrazione di equipe multiprofessionali, all’uso della telemedicina per affrontare le emergenze e le patologie croniche, e alla valorizzazione delle risorse locali, come le farmacie, che potranno offrire servizi aggiuntivi come vaccinazioni e test diagnostici. Il documento riconosce inoltre le peculiarità delle piccole isole, come l’isolamento geografico e l’oscillazione stagionale della popolazione, e richiede l’introduzione di un principio di discriminazione positiva, già applicato in altri Paesi europei come Francia, Spagna e Portogallo. I firmatari sottolineano la necessità di maggiori risorse economiche per garantire che i cittadini delle isole abbiano gli stessi diritti sanitari dei cittadini della terraferma. La Carta sarà sottoposta ai governi nazionali e regionali con l’obiettivo di promuovere l’approvazione di una legge quadro dedicata alla sanità insulare.
“Entro il 31 Ottobre – ha detto il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani Ferdinando Croce – trasmetteremo il documento, che potrà arricchire e integrare una nuova proposta di legge sulle isole che sono minori, ma non piccole, invitando a un rinnovamento già nella denominazione”.Il sindaco Francesco Forgione sottolinea l’importanza di questo incontro per il futuro della sanità insulare: “La Carta di Favignana – dice – rappresenta un passo fondamentale per garantire un’assistenza sanitaria equa e di qualità nelle piccole isole. Ci auguriamo che questo documento possa essere un punto di riferimento per le future politiche sanitarie regionali e nazionali”.