“La realizzazione di un impianto agro-fotovoltaico così vicino al centro abitato di Gibellina rappresenta una grave minaccia per l’identità culturale e paesaggistica del territorio. Gli uffici regionali fermino subito questa follia che rischia di trasformarsi in un vero e proprio disastro ambientale“. Queste le dichiarazioni del deputato regionale del Partito Democratico Dario Safina, che ribadisce la sua assoluta contrarietà al progetto promosso dalla società Tozzi Green in contrada “Le Forche”.
La Soprintendenza ai beni culturali di Trapani ha già espresso un netto parere negativo, evidenziando che la costruzione di un impianto di tale portata comporterebbe la “cancellazione del rapporto non solo visivo ma anche relazionale dell’abitato con il proprio contesto paesaggistico”. Un impatto devastante, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche culturale, che metterebbe a rischio l’inestimabile patrimonio identitario di Gibellina, città simbolo di rinascita artistica e architettonica.
“La vicinanza dell’impianto all’abitato e, in particolare, al Museo Civico MAC, minerebbe irrimediabilmente l’integrità del paesaggio circostante, compromettendo il delicato equilibrio tra l’opera del Cretto di Burri e il contesto urbano. Questo progetto rischia di alterare per sempre l’essenza di un territorio che ha fatto della sua unicità paesaggistica e culturale il proprio marchio di riconoscimento,” continua Safina. Pur comprendendo l’importanza dello sviluppo di energie rinnovabili, Safina sottolinea che è fondamentale trovare soluzioni che rispettino e preservino i valori storici e ambientali del nostro territorio. “Non possiamo accettare compromessi che mettano a rischio il nostro patrimonio culturale. La sostenibilità deve includere non solo l’ambiente naturale, ma anche la tutela delle identità locali e delle relazioni paesaggistiche che le comunità hanno costruito nel corso dei secoli“.
L’onorevole Safina chiede dunque un ripensamento profondo del progetto, in linea con le indicazioni della Soprintendenza, che ha già richiesto una significativa riduzione dell’impianto e la piantumazione di vegetazione autoctona per mitigare l’impatto. “È essenziale che ogni modifica progettuale sia indirizzata alla protezione del paesaggio e del contesto culturale, senza cedere alle pressioni economiche che minacciano la nostra storia e il nostro futuro“. “Il governo regionale si affretti inoltre ad approvare il piano che individua le aree idonee per gli impianti di energia pulita. Non è assolutamente possibile che si continui a procedere random senza una regolamentazione dei luoghi ben definita”, ha concluso Safina.