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Il sindaco Forgione alle prese con la “sfida delle Egadi” nonostante le crisi politiche

Il sindaco delle Egadi Francesco Forgione è uno che tira dritto. Nei suoi tre anni e mezzo di Amministrazione ha perso molti pezzi della sua maggioranza, ha subito due mozioni di sfiducia e in Consiglio comunale non può contare su una maggioranza solida. Ma continua ad andare avanti, senza come dice lui “farsi snervare”. Rimane ancora un anno per completare le opere programmate e ultimare il lavoro cominciato. Poi come ha già ribadito più volte, non si ricandiderà. Ma il messaggio di Forgione a quanti pensavano che avrebbe lasciato prima della fine del mandato, appare chiaro e delineato dalle risposte riportate in questa intervista. Il sindaco delle Egadi non ha intenzione di dimettersi e andrà avanti per la sua strada, pur con le difficoltà oggettive che il caso rappresenta.

Sindaco Forgione, come è andata l’estate 2024 alle Egadi?

“E’ stata una stagione impegnativa. Nelle nostre isole abbiamo accolto centinaia di migliaia di visitatori. Vedremo attentamente i dati relativi al calo del turismo ma penso che sia modificata la qualità delle presenze. C’è un aumento di presenze brevi e giornaliere piuttosto che le lunghe permanenze. E ciò credo sia dovuto anche ad un problema complessivo di costi sul quale serve anche un confronto con gli operatori. Posso però affermare che abbiamo affrontato bene sia il problema dell’acqua, garantita costantemente in tutte e tre le isole, che quello dei rifiuti, che da noi devono essere trasferiti con la nave quotidianamente, e ciò in un comune che passa da meno di 2000 abitanti d’inverno alle circa 50.000 presenze giornaliere d’estate. Certo combattere l’inciviltà degli abbandoni è la più grande amarezza per chi governa territori di straordinaria bellezza. Rimane il problema più volte posto da me al prefetto e a tutte le istituzioni dei controlli a mare per l’invasione dei natanti lungo le nostre coste e cale. Ma il comune non può farvi fronte da solo e con le attuali norme sul mare.

Comunque abbiamo accolto i visitatori con un programma di iniziative turistiche, culturali, di spettacolo di altissima qualità in tutte le isole, e per tutti i gusti e gli interessi che hanno rafforzato l’immagine delle Egadi come destinazione non soltanto per il sole e il mare (dal Festival del cinema di Marettimo, ai concerti nell’Ex stabilimento Florio, dal festival del Nuir Mediterraneo con i principali scrittori italiani, al Festival jazz di Favignana alle serate di mezza estate con le piazze delle tre isole trasformate in discoteca per i giovani, alle iniziative sportive collegate ai campionati nazionali). Palazzo Forio e l’ex Stabilimento sono mete turistico-culturali, con nuove istallazioni e musealizzate. Anche la Festa del Borgo di Punta Longa dell’ultimo fine settimana, con il patrocinio economico del Comune e dell’Amp, è diventata un appuntamento popolare. E la stagione ancora continua con gli eventi per il Santo Patrono e sarà ancora ricca di iniziative”.

Quando è stato eletto, si aspettava che amministrare un arcipelago come quello delle Egadi sarebbe stato così difficile? Quali sono state le principali sfide che ha dovuto affrontare?

Fare il sindaco e amministrare, anche per chi ha fatto per tanti anni politica come me, è la sfida più difficile. È il livello più diretto del rapporto tra i bisogni della gente e la risposta delle istituzioni. E spesso i sindaci sono soli di fronte alle lentezze della burocrazia e alla sordità degli altri livelli istituzionali, per non parlare del groviglio normativo tra Europa, Stato e autonoma regionale. La gente vuole risposte immediate com’è giusto che sia ma è la macchina amministrativa determina i tempi. A questo si aggiunge la difficoltà di governare un arcipelago, con tre isole, difficoltà di collegamenti, costi aggiuntivi per i cittadini e le imprese e una sordità delle istituzioni a comprenderne la specialità.

Comunque, per me la principale sfida rimane attuare nei tempi previsti i progetti del Pnrr e lasciare a queste isole i depuratori, i dissalatori, la nuova rete idrica, la riconversione energetica sostenibile. Ci sono già le conferenze di servizi in corso, i progetti esecutivi in via di definizione e approvazione. E’ dura ma ce la faremo. E dopo anni, se si superano gli ultimi ostacoli, iniziare i lavori del nuovo porto di Favignana, entro il 2024.

La cosa che più mi angoscia è sempre la gestione dei rifiuti, per un pessimo contratto che ho trovato già fatto, e per la crisi generale che investe l’intero sistema in Sicilia e da noi rende tutto più difficile”.

L’opposizione sembra particolarmente agguerrita nei suoi confronti, tanto che ha presentare ben due mozioni di sfiducia. A cosa attribuisce tanta ostilità politica?

L’opposizione fa l’opposizione, anche se c’è modo e modo di farla, a partire dal linguaggio e dalla modalità di rapportarsi in consiglio comunale che io credo abbia segnato livelli mai conosciuti di degrado per una istituzione. I due pronunciamenti del Tar che hanno bocciato la decadenza della consigliera Salerno ne sono la prova, e se ripenso alla volgarità e alla violenza verbale di quei consigli comunali penso si sia superato ogni limite”.

Come riesce a governare Favignana con una maggioranza così risicata nel Consiglio comunale? Quali strategie sta adottando per garantire stabilità e continuità amministrativa?

Certo non avere una maggioranza in Consiglio è ovviamente un problema. Anche se rimangono a me oscure le motivazioni di alcune scelte di ricollocazione di alcuni consiglieri comunali all’opposizione. Premesso che i numeri per la mozione di sfiducia si sono dimostrati insufficienti, una maturità politica avrebbe presupposto un dialogo su 4 o 5 punti condivisi di fine legislatura per fare gli interessi delle Egadi, senza altre logiche di assetti o spartizioni. Invece si è scelto di ripresentare la mozione, giungere in Consiglio con toni da insulti e incomunicabilità, bocciare atti dovuti come il rendiconto fino a farlo approvare dal Commissario inviato dalla Regione, far saltare debiti fuori bilancio presentati dagli uffici, persino fare scadere i termini per un finanziamento della regione per le attività turistiche estive, anche questo atto dovuto. Una follia, anche per la gestione del Consiglio comunale. Per quanto mi riguarda le porte del dialogo sono sempre aperte e noi nonostante gli attacchi e i toni usati, non ci siamo fatti snervare. Con in nostro lavoro quotidiano abbiamo garantito questa stagione turistica sia dal punto di vista amministrativo che dell’immagine delle isole, che non è quella che alcuni odiatori seriali da tastiera cercano di dare sui media danneggiando le isole non il sindaco”.

Di recente il consigliere Pietro Giangrasso ha ufficializzato il suo rientro nel Partito Democratico. Cosa che ha provocato più di qualche maldipancia all’interno del circolo isolano. Come legge questo passaggio e pensa che possa influenzare gli equilibri all’interno del Consiglio comunale?

La scelta del consigliere Giangrasso è una scelta politica individuale che rispetto. Del resto, quando Giangrasso si candidò era già un dirigente del circolo del Pd di Favignana. Per quanto mi riguarda ciò non cambia lo spirito civico della mia amministrazione. Anche per questo, e per il rispetto che ho verso i partiti, non interferisco nel loro dibattito interno. Auguro a Giangrasso buon lavoro nel suo nuovo impegno politico e, per quanto mi riguarda, confermo la fiducia nel ruolo che il nostro gruppo gli ha assegnato di capogruppo”.

Sindaco, dopo le dimissioni dell’assessora Modica Monica in Giunta c’è un posto libero. Ha già qualche idea, gira qualche nome?

“A conclusione dell’estate faremo un bilancio complessivo e troveremo le soluzioni tecniche e politiche per affrontare l’ultimo anno di amministrazione”.

Le isole Egadi rappresentano la riserva marittima più grande d’Europa. Come si convive con una cosa del genere?

La gestione dell’Area marina non è semplice sia per le competenze assegnante dalla legge che per l’estensione del mare del nostro arcipelago e l’intreccio di istituzione che debbono occuparsene. Soprattutto il tema dei controlli è quello che più ci assilla. Ma vorremmo chiedere al ministero una nuova zonizzazione per proteggere meglio alcune aree con il passaggio da zona C a zona B, per Levanzo e Favignana, essendo Marettimo già ampiamente protetta con la zona A. In ogni caso sta per concludersi l’iter per la selezione del nuovo direttore dell’Amp”.

È ufficiale che non si ricandiderà alle prossime elezioni amministrative dell’anno prossimo. Cosa l’ha portata a questa decisione e quali sono i suoi piani per il futuro?

Per rispetto e coerenza con la scelta fatta di candidarmi a sindaco io da 4 anni vivo costantemente a Favignana mentre la mia famiglia sta a Roma e mia madre – figlio unico – in Calabria. Da un punto di vista umano e personale è una scelta che costringo a pagare anche ai miei affetti più cari e ciò, naturalmente, con i mie 64 anni, ha un un’influenza determinante per le mie scelte future, alle quali, in ogni caso, vorrei arrivare con i risultati di un lavoro che ha comportato anche questo sacrificio.

Guardando indietro, come valuta la sua esperienza da sindaco di Favignana? Ci sono scelte che avrebbe fatto diversamente? Quali risultati ritiene di aver conseguito e quale eredità spera di lasciare alle isole Egadi?

L’esperienza di sindaco per chi ha una visione etica e morale come servizio è sicuramente la più affascinante proprio per il rapporto diretto con i problemi, le aspettative e anche le sofferenze delle persone. Ma è la più difficile, quante frustrazioni per l’impossibilità o le difficoltà a dare le risposte attese o sperate tenendo sempre ferma la barra della trasparenza e dell’interesse generale di fronte alle mille spinte particolaristiche e agli interessi non sempre legittimi che pongono domande all’amministrazione. Certo che ho commesso errori, come chiunque è chiamato a compiere scelte politiche quotidiane. Forse l’assenza dei partiti organizzati, con il filtro delle decisioni, indebolisce anche l’azione collettiva della maggioranza, pur difendendo io il carattere civico e trasversale della mia lista. Abbiamo ancora un anno di lavoro e il bilancio lo trarremo alla fine e saranno i cittadini, non i like su Fb, a valutare se questi anni di ricostruzione sono serviti alle Egadi e alle sue comunità oppure no”.

redazione

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