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Un giornale e il suo tempo

Il cartaceo è vivo e lotta insieme a noi. Lo pensiamo convintamente, all’interno della nostra realtà editoriale, che da oltre 21 anni resiste in un territorio non semplice. Ce lo dicono i lettori, che ci leggono con affezione e ci onorano della loro fiducia. Lo confermano tanti addetti ai lavori, che nonostante l’esplosione del digitale assicurano che i giornali di carta hanno ancora una strada lunga davanti, soprattutto in provincia. L’importante è che siano capaci di interpretare i tempi che cambiano, trovando strade nuove per svolgere il proprio servizio. Del resto, di fronte a un mondo che si trasforma ad una velocità ben diversa rispetto al Novecento, l’informazione ha il dovere adeguarsi senza pregiudizi nostalgici, cercando il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione. Deontologia, etica e autorevolezza non devono, dunque, mai venir meno se si vuole apparire credibili agli occhi dei lettori, anche al tempo dell’Intelligenza Artificiale e della supremazia dei social. Ma, al contempo, occorre aprirsi al tempo che viviamo, parlando il linguaggio della contemporaneità.

In quest’ottica riparte C’è in Città, che dopo l’esperimento dei mesi scorsi torna in distribuzione in una nuova giornata – il mercoledì – e allargando gli orizzonti anche al territorio di Trapani. Nato dall’esperienza di Marsala C’è, questo nostro giornale mira a raccontare la provincia e i suoi protagonisti puntando su notizie, approfondimenti e commenti qualificati. Un modo di fare informazione più ragionato, che va a integrare e completare il lavoro che facciamo in tempo reale sul nostro portale on line, Itaca Notizie.

L’obiettivo è sempre lo stesso: informare i nostri lettori, offrendo una visione d’insieme delle nostre città e interpretando il desiderio che gran parte dei cittadini di questo lembo occidentale di Sicilia continuano a nutrire: vivere (o tornare a vivere) nella loro bellissima terra senza dover rinunciare ai servizi e alle possibilità garantiti ai cittadini italiani ed europei che vivono in altre regioni. Un obiettivo ambizioso, che intendiamo contribuire a raggiungere, nella convinzione che – come scriveva Pippo Fava – “un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza, la criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, tiene continuamente all’erta le forze dell’ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo”.

Ci aspettano mesi importanti, si comincerà a fare un bilancio sulle opportunità offerte dal PNRR, per capire se le speranze prevarranno sui rimpianti. Ma, soprattutto, faremo i conti con i dossier relativi all’acqua, ai rifiuti e alla crisi agricola che dovranno necessariamente essere affrontati dalla nostra classe dirigente che – per citare le parole contenute nella lettera del vescovo Giurdanella che troverete oggi sulla nostra testata – non può permettersi di mostrarsi inerte in un momento storico, in cui ci si aspetta autorevolezza, tempestività e soprattutto la capacità di guardare le nostre comunità nel loro insieme, accantonando quei particolarismi che spesso sono stati una zavorra verso la crescita economica, sociale e civile di questo territorio.

Vincenzo Figlioli

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