All’interno dell’ATM S.p.A. Trapani, l’azienda di trasporto pubblico del Comune di Trapani, è emerso un preoccupante caso di bullismo e vessazioni che ha coinvolto oltre dieci dipendenti. Questi ultimi sono stati sottoposti a provvedimenti disciplinari per presunti comportamenti intimidatori volti a interrompere il servizio pubblico e ostacolare l’operato dell’azienda. La vicenda ha preso il via a seguito di una segnalazione effettuata tramite il sistema interno di whistleblowing, un dispositivo recentemente introdotto che permette a dipendenti e cittadini di segnalare abusi in modo anonimo e protetto. L’avvocato Franzina Bilardo, presidente dell’organismo di vigilanza dell’ATM S.p.A. Trapani, ha spiegato come la segnalazione abbia portato alla luce un gruppo di dipendenti che avrebbe istigato i colleghi a partecipare a una forma di ostruzionismo e interruzione del servizio. “Non si tratta soltanto di un tentativo di bloccare il pubblico servizio,” ha dichiarato l’avvocato Bilardo, “ma di una grave violazione della libertà dei dipendenti, costretti a ricorrere a segnalazioni anonime per sottrarsi a queste vessazioni.”
L’ATM, essendo una società di proprietà del Comune di Trapani, fornisce un servizio essenziale per la comunità locale. Di conseguenza, l’interruzione del trasporto pubblico avrebbe avuto un impatto diretto sulla cittadinanza, rendendo il caso ancora più allarmante. A peggiorare la situazione, è stato il ritrovamento di tre mazze con la scritta minacciosa “per chi non sciopera”, segno evidente di un clima di paura e intimidazione all’interno dell’azienda. “Questo ritrovamento,” ha continuato l’avvocato Bilardo, “conferma la presenza di un gruppo di facinorosi che agisce con logiche di bullismo, paragonabili a forme di intimidazione mafiosa. Non è raro vedere questi comportamenti in ambienti come caserme o scuole, ma qui ci troviamo di fronte a un fenomeno che si è radicato anche nel mondo del lavoro”.
L’azienda ha già avviato le procedure disciplinari nei confronti dei dipendenti coinvolti e ha presentato una denuncia formale alla Procura della Repubblica di Trapani. Si attende ora l’esito delle indagini, che potrebbero portare a ulteriori conseguenze legali per i responsabili di questi atti. La vicenda ha generato una forte ondata di indignazione, non solo all’interno dell’azienda, ma anche nella comunità trapanese. Il caso evidenzia l’importanza di garantire un ambiente di lavoro sicuro e libero da intimidazioni, soprattutto in realtà pubbliche come l’ATM, il cui operato è fondamentale per la collettività. Le autorità e l’azienda stessa hanno già annunciato l’intenzione di rafforzare i controlli interni per prevenire il ripetersi di episodi simili in futuro.