C’è una svolta interessante sulle concessioni balneari. Negli ultimi anni tasto dolente, per il proliferare di lidi nelle spiagge italiane e soprattutto siciliane il governo Meloni avrebbe in mente di concedere una proroga fino al 2027 e non al 2029 come prospettato in un primo momento viste le pressioni dell’Unione Europea. Sarebbe stata trovata anche una bozza di accordo con l’UE. Il testo prevederebbe una proroga fino al 30 settembre 2027 per le concessioni in gran parte già in regime di proroga con l’obbligo di avviare le gare entro il mese di giugno dello stesso anno. Ma i sindaci avranno la facoltà di anticipare i bandi. Non è tutto perché se ci dovessero essere “difficoltà oggettive” nel portare a termine le gare la scadenza delle concessioni potrà slittare fino al 31 marzo 2028. Quanto ai Comuni, se vogliono bandire le gare in anticipo possono farlo, ma la decisione va motivata in maniera congrua.
Dovrebbero esserci anche delle buonuscite economiche per i concessionari uscenti, che però non avranno nessun diritto di prelazione. In altre parole non è previsto nessun canale preferenziale per le nuove assegnazioni. Le nuove concessioni dovrebbero avere una durata da 5 a 20 anni. Quanto ai “risarcimenti” stando alle indiscrezioni degli ultimi giorni dovrebbero essere calcolati sulla base del valore patrimoniale, reddituale e dei soldi spesi nella struttura per gl investimenti effettuati o per eventi naturali debitamente dichiarati dalle autorità competenti. In Italia le concessioni sono scadute da tempo, l’Italia non è in regola sul tema per non essersi adeguata ai criteri della direttiva Bolkestein. La legge europea prevede gare libere per assegnare le concessioni demaniali di chi deve gestire le spiagge: lo scopo è di evitare monopoli nel settore e garantire prezzi concorrenziali ai cittadini grazie a procedure aperte, pubbliche e basate su criteri non discriminatori, trasparenti e oggettivi.