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Il tiro in porta? Un’arte che inizia dalla biomeccanica e dalla scienza

Il gesto tecnico del tiro in porta, tanto apprezzato nel calcio, è il risultato di una complessa interazione tra biomeccanica e scienza. Si parla di un’arte che ha saputo regalarci alcune delle perle più preziose, come la famosa punizione di Roberto Carlos contro la Francia o i favolosi corner battuti da Sinisa Mihajlovic. Chiaro che il talento e l’allenamento giocano un ruolo fondamentale nei tiri in porta ma, come detto, si tratta di un’azione che parte innanzitutto da fattori legati a muscoli, articolazioni ed effetto impresso al pallone.

Come si sviluppa un tiro in porta?

Per comprendere appieno l’arte di questo gesto, è necessario esaminare attentamente le tre fasi principali: il caricamento, l’impatto con il pallone e il movimento successivo all’urto.

Caricamento

Il caricamento è una fase a dir poco cruciale. L’azione inizia con un movimento di torsione del busto ed un arretramento della gamba che calcia. Questo movimento crea una tensione nei muscoli della zona lombare e addominale, che agiscono come molle pronte a rilasciare energia. La gamba che non calcia, invece, ha un ruolo stabilizzante, ed è essenziale per mantenere l’equilibrio del corpo. Durante il caricamento, i muscoli del quadricipite e del polpaccio si contraggono, accumulando quell’energia che verrà rilasciata al momento dell’impatto.

Impatto

La forza generata durante il caricamento viene poi trasferita al pallone attraverso il piede. In questo frangente, da un punto di vista prettamente biomeccanico, la rotula assume un ruolo centrale. Agendo come una leva, facilita l’estensione del ginocchio incrementando la forza applicata sul pallone. I muscoli del quadricipite si contraggono con una forza elevata, mentre i muscoli ischiocrurali (come il bicipite femorale) si rilassano per permettere un’estensione completa della gamba.

Movimento successivo

La terza fase è il movimento successivo all’urto. Dopo l’impatto, il piede continua il suo movimento in avanti, seguendo una traiettoria arcuata. Questo movimento fluido aiuta a mantenere l’equilibrio e contribuisce a stabilizzare il corpo, prevenendo infortuni ai muscoli e alle articolazioni. La biomeccanica di questa fase finale coinvolge principalmente i muscoli addominali, che stabilizzano il busto, e i muscoli della gamba opposta, che sostengono il peso del corpo.

Altre informazioni utili sui tiri in porta

Queste informazioni risultano fondamentali sotto diversi aspetti. Intanto per la salute e la bravura dei calciatori, ma anche per chi segue il calcio e si dedica a particolari attività. Basti ad esempio pensare alle aste al fantacalcio, quando si decidono gli attaccanti sui quali puntare, o al betting. In tal senso, si consiglia di leggere questo approfondimento su cosa sapere sulle Scommesse Tiri in Porta. Capire che un calciatore è particolarmente dotato in questo gesto tecnico, infatti, può influire anche sul successo delle proprie puntate online, e sulle strategie da seguire.

Un altro aspetto fondamentale del tiro in porta riguarda la velocità e la traiettoria della palla, dipendenti dalla potenza e dall’angolo dell’impatto. In tal senso gioca un ruolo fondamentale l’utilizzo del piede e la scelta del punto col quale colpire il pallone, responsabile dell’effetto dato alla sfera. Giocatori come Roberto Carlos e Andrea Pirlo insegnano.

redazione

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