Categorie: ArteMarsalaReportage

La casa-museo di Danio Migliore, un percorso sensoriale di arte a Marsala

Si respira arte, bellezza, un ritorno alle ‘origini del tutto’ nella casa-museo di Danio Migliore. L’artista marsalese, formatosi presso l’Accademia di Brera di Milano, città in cui vive, ha scelto di dare una nuova luce alla casa dei nonni in contrada Berbaro, vicino la via Mazara. Un luogo che sà di ruralità, di ‘casa’, ma che Danio ha saputo rinnovare con gusto per creare dei salotti culturali. Entrando nelle prime stanze, dal corridoio al salotto, tutt’intorno è un insieme di tele realizzate da Danio negli anni, dai primi approcci in Accademia fino ai lavori più maturi, persino un autoritratto e un quadro che raffigura il nonno. “E’ la casa in cui vivo d’estate e in cui ho la mia produzione artistica. Tetti alti, un dammuso, una casa inizialmente vuota perchè i miei nonni erano persone umili, ma io l’ho riempita di quadri, oggetti e collezioni vintage e una trentina di statue di origine africana – racconta -. la mia arte si rifà molto all’arte primitiva, la maschera e il feticcio africani dialogo con le mie opere”.

Come ci spiega la curatrice d’arte Gianna Panicola che al Civic di Mazara ha organizzato la mostra di Danio MiglioreTutto è foglia. Impronte nella materia”, “… le tele raffigurano spesso le foglie, che nelle culture primitive erano sacre. L’arte di Danio vuole ridurre la forma per trovare l’origine. Nel libro che ha scritto anni fa, ‘Attraverso i confini del tempo e dello spazio. Saggio sulle forme archetipe’, l’artista si appassiona alla figura femminile in un concetto più vicino alla donna-divinità, ad un concetto molto antico. La tecnica pittorica ha avuto un’evoluzione, è sintetica, il tratto è sempre più veloce, i colori quasi sempre primari vengono aggiunti in purezza e alcuni vengono fatti appositamente. Molti pittori già dagli inizi del ‘900 vedevano nell’arte africana la non contaminazione e l’energia che la civilizzazione aveva fatto perdere”.

Almeno tre le curiosità: il bagno è ricco di tele e oggetti, come una raffigurazione di Papa Ratzinger e un’immagine di Dannunzio; nel laboratorio di pittura, ci sono vecchi teloni di camion  per la vendemmia (2×1,20-30) riutilizzati come materiale su cui dipingere in maniera grezza; e la vera chicca è la “Wunder Kammer”: una stanza con giochi di luci in cui tengo oggetti eccentrici, l’Oroboros, calici di varie epoche, divinità sotto forma di totem, sculture, un viaggio quasi mistico e incantevole. “Visitare questa casa-museo è un’esperienza immersiva, multisensoriale, in cui il visitatore viene accompagnato in questa esperienza. Non è un luogo aperto al pubblico ma Migliore su richiesta organizza dei salotti culturali. Uno lo abbiamo già organizzato, vi ha partecipato anche un musicista di Saronno che ha suonato il flauto traverso. E’ stato un vero e proprio viaggio-esplorativo”. 

redazione

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