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Sit in al Parco Archeologico di Segesta: i lavoratori ASU vogliono la stabilizzazione

Rivendicare il diritto alla stabilizzazione degli Asu impegnati nei Beni Culturali. È quanto chiede alla Regione Siciliana la Funzione pubblica Cgil che ha proclamato per domani, a partire dalle 10, un sit in di protesta dinnanzi l’ingresso del Parco Archeologico di Segesta.Lo sciopero si inserisce nell’ambito di un caldendario più ampio che, dallo scorso 26 luglio, ha previsto mobilitazioni, che si protraranno fino al 4 agosto, proclamate dai sindacati regionali di categoriaper rivendicare la stabilizzazione negli organici della Regione Siciliana.A protestare saranno domani le lavoratrici e i lavoratori, ventiquattro in tutto, del Museo Regionale “Agostino Pepoli” di Trapani, della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani e del Parco Archeologico di Segesta.

“Si tratta – dice la segretaria provinciale della Fp Cgil Caterina Tusa – di ventiquattro persone che operano nei Beni Culturali del territorio trapanese senza diritti e senza tutele, ma che nonostante ciò hanno mantenuto vivo, con dedizione e professionalità, il nostro patrimonio culturale. Purtroppo, il Governo regionale, nonostante le tante promesse e il varo della legge che prevede la loro stabilizzazione, continua a ignorare i diritti di una platea di lavoratori che ha garantito la fruizione dei beni culturali periferici senza avere tutele contrattuali e riconoscimenti economici adeguati all’impegno profuso”.”Occorre – dicono Andrea Genna, segretario provinciale delegato, e Karin Cruciata responsabile aziendale Fp Cgil al Parco Archeologico di Segesta – che il Governo Regionale applichi finalmente la legge, senza appellarsi a cavilli legali, dando finalmente risposte concrete attraverso l’assunzione dei lavoratori Asu”.

redazione

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