Ore di attesa per un po’ d’acqua, solo per poi andare via senza alcuna possibilità di averla a causa delle tubature rotte.
È questa la storia di ordinaria follia che vivono oggi gli agricoltori della provincia costretti a mettersi in fila davanti al cancello del Consorzio di Bonifica Trapani 1, addirittura dalla notte. Lo denuncia Coldiretti Sicilia, sottolineando come la situazione si ripeta quasi ogni giorno.
“Il rito arcaico per la prenotazione delle irrigazioni nelle zone di Campobello di Mazara, Marsala, Mazara del Vallo e Castelvetrano si basa sulla presenza fisica, e così gli agricoltori sono costretti a stare ore ed ore accampati per poi tornare in campagna delusi,” afferma Coldiretti. La situazione è paradossale perché la condotta principale che dal lago Arancio porta l’acqua è piena di buchi. Nonostante la tragedia della siccità e le segnalazioni fatte da Coldiretti già dall’inverno scorso, non è stato ancora avviato un sistema di manutenzione che possa permettere agli agricoltori di lavorare.
“La spesa per un solo pilone del ponte sullo Stretto – ricorda Coldiretti Sicilia- basterebbe a creare invasi con moderni sistemi di pompaggio e si potrebbe ammodernare la rete di tutta la Regione.”
La denuncia di Coldiretti mette in luce una crisi strutturale che affligge da troppo tempo l’agricoltura del Trapanese. La mancanza di un’efficiente rete di irrigazione non solo ostacola il lavoro quotidiano degli agricoltori, ma compromette l’intera produzione agricola della regione. In un momento in cui la siccità rappresenta una delle sfide più gravi per l’agricoltura, la gestione inefficace delle risorse idriche diventa ancora più insostenibile.
Gli agricoltori locali, già provati da condizioni climatiche avverse e dalla crisi economica, si trovano a dover fronteggiare anche questa emergenza strutturale. La richiesta di Coldiretti Sicilia è chiara: un intervento immediato per riparare le condotte e modernizzare il sistema di irrigazione, garantendo così la sopravvivenza e la prosperità dell’agricoltura nella regione.