Notte prima degli esami

Vincenzo Figlioli

Punto Itaca

Notte prima degli esami

Condividi su:

martedì 18 Giugno 2024 - 06:12

Con il consueto carico di ansie, la notte che precede l’inizio degli esami di Stato è ormai arrivata. Ognuno, come al solito, la vivrà a modo proprio.

Tanti ragazzi si riuniranno per esorcizzare assieme la tensione per poi darsi appuntamento all’indomani, altri preferiranno rifugiarsi nel raccoglimento e nella solitudine. C’è chi non mangia da giorni e chi non riesce a smettere di mangiare. Chi studia l’abbigliamento strategico per nascondere gli appunti, sperando di avere l’occasione per consultarli, chi controlla nervosamente le previsioni del tempo, preoccupato per le alte temperature che si prospettano; chi sceglie con cura il proprio portafortuna o il santo a cui votarsi, perchè – come cantava Venditti – è pur sempre una notte “di lacrime e preghiere” . C’è chi proverà ad andare a letto presto per riposare, finendo sopraffatto dall’insonnia o dagli incubi. Altri faranno le ore piccole per ripassare, magari cercando l’intuizione finale, quella che quasi fuori tempo massimo gli consentirà di fare un buon tema. Il toto-tracce riporta ai nomi di Pirandello e Matteotti, allo sbarco in Normandia, all’atomica e – naturalmente – al cambiamento climatico o all’intelligenza artificiale. Ma non sono escluse sorprese, come sempre.

Risulta difficile crederlo, per uno studente che vive oggi la vigilia degli esami di Stato. Eppure non c’è adulto che non pagherebbe di tasca propria per rivivere quella notte. Non perché non ne ricordi lucidamente l’angoscia, né perché avrebbe voglia di riprendere in mano uno studio di funzioni o una versione di greco, ma perché è pienamente consapevole di quanto attraversare quella linea d’ombra abbia inciso sull’atteggiamento tenuto davanti ai successivi esami che la vita gli ha posto davanti. Col tempo ha smesso di sognare di dover rifare le prove scritte o il colloquio orale. E ha cominciato a sognare di dover ridare l’ultima materia all’Università, di dover ridiscutere la tesi, di aver perso il lavoro o una persona cara. Magari, se potesse tornare indietro, rifarebbe esattamente le stesse cose. O forse no: studierebbe di più per arrivare a una performance migliore, vivrebbe la vigilia con maggiore serenità, si inventerebbe un videomessaggio da postare sui social per vedere l’effetto che fa… O semplicemente, si godrebbe l’ultimo giro di giostra assieme ai compagni/amici con cui ha condiviso l’adolescenza, consapevole che nelle prove che gli riserverà il futuro dovrà fare a meno dei loro sguardi complici e della loro preziosa solidarietà.

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta