“Non esiste un carabiniere che chieda dei soldi da consegnare a un avvocato”, ha sottolineato il comandante Pancrazio Dario Vigliotta nel corso della conferenza stampa tenutasi nei locali del Comando provinciale dell’Arma. Tuttavia, molte famiglie sono state indotte a credere alle informazioni che venivano loro comunicate durante la conversazione telefonica e sono state circa una ventina le truffe (effettuate o tentate) in provincia, in gran parte nel comprensorio trapanese, ma anche a Marsala, Mazara e Alcamo. In seguito a uno di questi episodi, avvenuto nella zona di Erice Casa Santa, i Carabinieri sono stati contattati dalla vittima e sono riusciti a raggiungere un’auto che corrispondeva alla descrizione ricevuta. Fermata la vettura, hanno identificato i due soggetti (di 42 e 20 anni) che si trovavano all’interno dell’abitacolo, rivenendo una busta contenente circa 10 mila euro, frutto dell’ultima truffa effettuata. Nel corso della perquisizione della vettura, i militari dell’Arma hanno trovato, nel bagagliaio, alcuni sacchetti con diversi detersivi per la casa. All’interno dei contenitori, tuttavia, non c’era sapone liquido, candeggina o ammorbidente, ma una cinquantina di gioielli (orologi, orecchini, collane, bracciali, anelli), trafugati nell’ambito delle citate truffe.
Il comandante Vigliotta ha lanciato un appello, nel caso in cui si verifichino ulteriori episodi: “E’ importante che le persone contattate, rendendosi conto della truffa, non aggancino subito, ma ci informino immediatamente di quello che sta succedendo, chiamando il 112. L’arresto di queste due persone è avvenuto proprio grazie a una telefonata”. Per arginare e contrastare il fenomeno, i Carabinieri di Trapani stanno effettuando incontri formativi presso le parrocchie, le sedi comunali e le strutture assistenziali o ricreative, al fine di illustrare il modus operandi di questi truffatori senza scrupoli e fornire utili consigli su come riconoscere sul nascere un tentativo di truffa e come comportarsi. I due arrestati, gravati da diversi precedenti di polizia, sono stati riconosciuti responsabili anche di un’ulteriore truffa avvenuta ad Alcamo ai danni di una 89enne (per una somma pari a 15 mila euro) e di un altro tentativo ai danni di una trapanese di 85 anni. Gli accertamenti in corso consentiranno di appurare eventuali collegamenti con gli altri casi verificatisi in provincia. Non è escluso che, oltre ai due arrestati, altri soggetti possano aver preso parte a queste truffe, sulla scia di quanto emerso anche in altre regioni italiane negli ultimi mesi.