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Revocato il divieto di dimora per Miccichè, l’uso irregolare dell’auto costava all’Ars 20mila euro in più

Il giudice per le indagini preliminari Rosario Di Gioia ha revocato il divieto di dimora a Cefalù nei confronti dell’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. E’ stata accolta la richiesta dell’avvocato della difesa, Grazia Volo, dopo che il deputato, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, aveva detto di volere rinunciare all’auto blu. Miccichè è indagato insieme all’autista dell’Assemblea regionale siciliana, Maurizio Messina, per peculato, falso e truffa nell’ambito dell’utilizzo della macchina di servizio. Miccichè servito dell’auto blu per fini non istituzionali, né di rappresentanza: dal trasporto di medicinali e piante ai passaggi dati a conoscenti e amici. Si recava ad esempio al bingo, oppure da amiche, ed ancora l’auto blu serviva per trasportare il gatto dal veterinario, o per le commissioni della moglie e per la cocaina che gli sarebbe stata ceduta dallo chef di Villa Zito, Mario Di Ferro.

Al deputato è stata contestata anche la firma dei fogli di missione dell’autista per rimborsi per trasferte mai fatte. Tra l’11 gennaio e il 10 novembre del 2023, questo utilizzo irregolare del mezzo avrebbe provocato indebitamente una spesa in più per l’Ars di oltre 20 mila euro. Miccichè, durante l’interrogatorio, si è difeso sostenendo di non aver commesso nessun abuso.

redazione

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