Iniziato il processo al medico di Messina Denaro, i due Bonafede non rispondono e gli intrecci politici e massoni

redazione

Iniziato il processo al medico di Messina Denaro, i due Bonafede non rispondono e gli intrecci politici e massoni

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martedì 14 Maggio 2024 - 07:22

E’ iniziato il processo a carico del medico Alfonso Tumbarello, imputato in concorso esterno in associazione mafiosa e falso in atti pubblici per avere redatto numerosi certificati che avrebbero consentito la latitanza di Matteo Messina Denaro al fine di potersi curare per il tumore al colono sotto il falso nome di Andrea Bonafede. I due cugini omonimi, Andrea Bonafede per l’appunto, uno di 61 anni e l’altro di 55, si sono avvalsi dalla facoltà di non rispondere dinnanzi al pm della D.D.A. Gianluca De Leo presso il Tribunale di Marsala. I due erano in video-conferenza dal carcere in cui sono reclusi entrambi con l’accusa di avere favorito la latitanza del boss castelvetranese.

Il 55enne Andrea Bonafede – che avrebbe accompagnato il boss per accertamenti diagnostici in studio di Marsala – ha chiesto di parlare solo se poteva decidere lui a quali domande rispondere, mentre il cugino di 61 anni ha chiesto se poteva rendere soltanto dichiarazioni spontanee. Cosa che non è stata accordata dal giudice Marcello Saladino in quanto in violazione delle leggi processuali. E stato ascoltato anche un luogotenente dei Ros, Fabio Fornara, che ha riferito sulle indagini condotte e sui tentativi dell’ex sindaco Dc di Castelvetrano Tonino Vaccarino di entrare in contatto con Salvatore Messina Denaro, fratello di Matteo, tramite il dottor Tumbarello, sui rapporti politici tra quest’ultimo e Vaccarino e sulla candidatura all’Ars, nel 2006, con una lista a sostegno di Totò Cuffaro.

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