Voto di scambio politico-mafioso a Palermo, arrestato l’ex consigliere comunale Russo (FdI)

redazione

Voto di scambio politico-mafioso a Palermo, arrestato l’ex consigliere comunale Russo (FdI)

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martedì 09 Aprile 2024 - 17:49

Tre arresti a Palermo per concorso esterno nell’ambito di una indagine che ipotizza i reati di concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione e traffico di influenze illecite aggravate dall’avere favorito Cosa nostra. Un indagato è finito in carcere, gli altri due ai domiciliari. In azione i carabinieri del Comando provinciale, che hanno eseguito un’ordinanza emessa dal gip del tribunale di Palermo. Tra gli arrestati c’è anche Mimmo Russo (Fratelli d’Italia), ex consigliere comunale, di Palermo.

L’indagine risale al triennio 2020-2023: secondo i carabinieri tra Russo, che è anche sindacalista, e un faccendiere appartenente alla massoneria, impegnato nella costruzione di un centro commerciale nel capoluogo siciliano, sarebbe esistito un “rapporto di reciproca convenienza”. In questo contesto il politico si sarebbe adoperato per “favorire” l’approvazione di una variante al Piano regolatore di Palermo “tesa a modificare la destinazione dei terreni” sui quali avrebbe dovuto sorgere la struttura: da ‘verde agricolo’ ad ‘area commerciale’. In cambio il politico “avrebbe ottenuto”, secondo l’ipotesi accusatoria, come contropartita “un cospicuo numero di assunzioni nel centro commerciale da promettere – dicono i militari – a soggetti legati alla criminalità organizzata in cambio del sostegno elettorale della mafia”.
Mimmo Russo è stato eletto per quattro volte al consiglio comunale di Palermo, mancando il quinto mandato alle ultime Amministrative, in cui si era candidato nella lista di Fratelli d’Italia.

“L’indagine – ricostruiscono i carabinieri – ha inoltre disvelato le pesanti ingerenze che l’uomo politico esercitava nei confronti della società che gestisce l’ippodromo di Palermo, condizionandone l’operato affinché si piegasse al volere dei suoi referenti mafiosi e concorrendo con questi ultimi nella commissione di estorsioni aggravate”. Le vittime sarebbero state i liberi professionisti che avevano svolto incarichi per conto di quella realtà economico-sportiva e che sarebbero stati costretti, con la minaccia, a rinunciare, in tutto o in parte, al loro compenso. Ultimo tassello dell’inchiesta riguarda invece “la promessa ottenuta dal politico di un pacchetto di assunzioni in una società che si occupa della grande distribuzione alimentare”. Il tutto “in cambio di agevolazioni presso gli uffici del Comune di Palermo – dicono i carabinieri – e di un incarico di sottogoverno da attribuire a un rappresentante della stessa società commerciale”.

Il presidente cittadino di Fratelli d’Italia a Palermo, Antonio Rini, ha annunciato che Mimmo Russo è stato sospeso dal partito. L’inchiesta, naturalmente, ha suscitato una notevole eco mediatica.

“Questa vicenda – commenta l’ex ministro Giuseppe Provenzano (Pd) – dovrebbe rappresentare l’occasione per rialzare la tensione nella lotta alla mafia, per rilanciare, non sterili polemiche e strumentalizzazioni, ma il lavoro della Commissione antimafia sull’urgenza del presente, sullo scenario che emerge da questi fatti, per dotarci di strumenti e pratiche per mettere la politica tutta e l’amministrazione pubblica al riparo dai condizionamenti di un potere mafioso che a livello locale torna ad essere pervasivo”.

“Le accuse, pesantissime, che hanno portato in carcere l’esponente del partito della Meloni, Mimmo Russo, sono un pugno allo stomaco dei cittadini onesti e fanno male, molto male, alla politica. Notizie del genere non possono che contribuire a fare diventare voragine il fossato già esistente tra cittadini ed istituzioni e ad allontanare ulteriormente la gente dalle urne”, afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca. “Ovviamente – aggiunge l’esponente pentastellato – tutti sono innocenti fino al terzo grado di giudizio, una riflessione però è d’obbligo: il voto di scambio, una delle pesantissime accuse mosse a Russo, nella fattispecie scambio politico-mafioso, rischia di compromettere qualsiasi competizione elettorale, ed è proprio per neutralizzarlo che i cittadini onesti devono reagire a notizie come questa con la sola potentissima arma che hanno a disposizione: la matita in cabina elettorale”.

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