Nelle prime ore della mattina del 23 marzo, a Trapani, la Polizia di Stato ha arrestato due fratelli trapanesi, pregiudicati.
Gli investigatori della Squadra mobile della Questura di Trapani, supportati dagli uomini del Reparto Prevenzione crimine della Polizia di Stato, hanno sottoposto i due alla custodia cautelare in carcere per i reati di lesioni aggravate dall’uso di armi da sparo, porto in luogo pubblico di arma comune da sparo e minaccia aggravata.
L’indagine, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, è stata avviata, dagli investigatori, all’indomani della sparatoria in cui è rimasto ferito un giovane trapanese di 21anni, raggiunto alla gamba da un colpa di pistola di piccolo calibro.
I fatti risalgono alla notte tra il 9 e il 10 marzo scorsi e sarebbero avvenuti in strada, davanti ad un bar.
La vicenda sarebbe maturata nell’ambito di una violenta lite, scoppiata qualche ora prima, fuori da una nota discoteca della città, tra la vittima e il minore dei due fratelli arrestati. Dalle prime evidenze investigative sembrerebbe che l’uomo abbia avuto la peggio e abbia cercato vendetta, ricorrendo all’aiuto del fratello. Dopo la lite in discoteca, i due hanno raggiunto la vittima fuori da un bar di via Calatafimi.
Le immagini dei sistemi di video sorveglianza della zona restituiscono la scena nella quasi interezza: l’uomo precedentemente aggredito riceve dal fratello una pistola e la punta alle gambe del giovane; verosimilmente a causa di un mal funzionamento dell’arma, l’aggressore fa diversi tentativi, alla presenza di altri avventori del bar che, alla vista dell’arma, si allontanano.
Infine, colpisce la vittima, che viene attinta da un solo colpo alla coscia sinistra; le conseguenti lesioni sono state giudicate guaribili in 30 giorni.
L’arma è stata rinvenuta stamattina: si tratta di un revolver calibro 38, una pistola a tamburo, con matricola abrasa; a permetterne il ritrovamento è stato proprio uno degli arrestati.