Parla la neo segretaria del circolo neo eletta nel coordinamento donne democratiche.
Giovannella Licari, segretaria del circolo del Partito Democratico di Petrosino, è stata eletta componente del coordinamento nazionale delle donne democratiche.
“Ringrazio quanti hanno ritenuto di esprimere il loro consenso intorno alla mia candidatura, il coordinamento nazionale non è soltanto la testimonianza dell’impegno delle democratiche italiane. Non staremo lì a rappresentare istanze di parte, ma faremo proposte al partito e alla società. Hanno votato in migliaia in tutta Italia e diverse di loro non sono iscritte al partito. Io sarò la rappresentante della provincia di Trapani, eletta nel corso di una partecipatissima assemblea che si è tenuta domenica 3 marzo. L’insediamento sotto la direzione della coordinatrice nazionale Roberta Mori avverrà domenica prossima 9 marzo”.
Sembra che l’effetto Elly Schlein stia risvegliando la voglia dell’impegno delle donne di sinistra.
“Guardi anche io sono contenta che una donna diriga il mio partito. Ma saranno i temi e le proposte a motivarci”.
Lei è un avvocata che si è distinta per l’impegno a favore della tutela delle donne. Porterà questi temi all’interno dell’assemblea nazionale?
“C’è già un protocollo di impegni che sarà presentato domenica prossima. La violenza sulle donne, il tema della parità di genere, il lavoro femminile sottopagato quando c’è, ma anche diverse questioni che sono sul tappeto della politica nazionale regionale e anche locali e che vedono le donne comunque sempre in secondo piano. Basta guardare l’esempio che sta dando il governo nazionale guidato per la prima volta da una donna. Giorgia Meloni e il suo esecutivo definanziano tutte le iniziative anti violenza. Le cito un caso. Molti uomini che vengono allontanati dall’autorità giudiziaria dalle loro compagne su cui hanno commesso violenza e viene disposto l’uso di un braccialetto che li individui sempre, ebbene il governo non sta acquistando le migliaia di strumenti elettronici che vengono richiesti anche dalle Procure. Lottiamo per ottenere risultati ma anche per cambiare culturalmente la società. A Parigi hanno introdotto il diritto all’aborto in costituzione. Da noi anche se vi è una legge da decenni, i medici obiettori sono talmente tanti che è impossibile rivolgersi alle strutture pubbliche. Una donna che affronta una decisione simile va supportata e accompagnata verso la decisione che ritiene più giusta. Qui da noi mancano anche le figure professionali”.
Lei rappresenterà la provincia di Trapani nel coordinamento nazionale, ma non si può dimenticare che da 5 anni dirige il circolo Pd di Petrosino. Nella sua città all’interno del partito c’è una forte divisione…
“Il mio ruolo è anche quello di trovare soluzioni mediate, non dimenticando però quello che è accaduto nelle scorse amministrative, il circolo e con noi il gruppo dirigente provinciale aveva deciso di sostenere un candidato. Alcuni iscritti hanno fatto un’altra scelta e oggi, dopo avere vinto, si trovano ad amministrare la città anche con ruoli di primo piano. Abbiamo cercato di incontrarci e di capire. Noi eravamo e siamo contrari alla dichiarazione di dissesto finanziario. Sono state fatte scelte che riteniamo sbagliate. Bisognava percorrere altre strade”.
Poi è arrivata la vicenda giudiziaria che ha visto coinvolti uomini delle istituzioni…
“Ecco, noi siamo perché i nostri iscritti che governano la città o che siedono nei banchi del consiglio comunale, lascino la guida dell’amministrazione. I reati che sono stati contestati e per i quali è scattata, seppure in primo grado, una pesante condanna ai danni di un ex consigliere che ha sostenuto questo sindaco non ci consentono di restare alla guida della città per quanto attiene ai nostri iscritti che rimangono fermi su queste posizioni si sta occupando del loro ruolo all’interno del partito la nostra direzione regionale”.