Ingianni: “Occuparci della questione climatica è il miglior aiuto che possiamo dare agli agricoltori trapanesi”

Vincenzo Figlioli

Ingianni: “Occuparci della questione climatica è il miglior aiuto che possiamo dare agli agricoltori trapanesi”

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martedì 27 Febbraio 2024 - 06:45

La questione ambientale occupa ormai da tempo un posto centrale nel dibattito politico e culturale del nostro tempo. Sulle indicazioni riguardanti il presente e l’immediato futuro si gioca una partita fondamentale per il pianeta e le varie comunità territoriali, come più volte sottolineato da Antonella Ingianni, co-portavoce regionale di Europa Verde, che in queste settimane sta definendo la piattaforma programmatica (e le candidature) in vista delle prossime elezioni europee.

Qual è la posizione di Europa Verde in merito alla mobilitazione degli agricoltori?

Gli agricoltori sono stati palesemente strumentalizzati. Basta pensare alla vicenda dell’esenzione Irpef, tolta due mesi fa e rimessa dopo un mese e mezzo, lasciando credere di volerli accontentare. Per quanto riguarda le motivazioni, dico che gli agricoltori hanno ragione quando protestano perchè a loro viene chiesto di produrre in maniera sostenibile, osservando regole rigide, mentre si lascia arrivare sul mercato dal Canada il grano col glifosato. Sono d’accordo con gli agricoltori anche quando protestano contro i prezzi da strozzinaggio imposti dalla Grande distribuzione organizzata. Non condivido, invece, le posizioni sui pesticidi, ricordando che l’Italia occupa il 6° posto al mondo per produzione di fitofarmaci in un momento storico in cui nessuno può più negare i cambiamenti climatici in atto, tanto alla Sicilia è stato recentemente riconosciuto lo stato di calamità. Non sono d’accordo nemmeno con chi la battaglia contro il 4% dei terreni a riposo, che costituiscono un serbatoio di biodiversità e resilienza dei fondi agricoli, capace di ripercuotersi positivamente sul sistema produttivo vero e proprio. Non penso che gli agricoltori siano contrari a un’agricoltura sostenibile, capace di portare sulle nostre tavole cibo di qualità. Il problema sono le grandi multinazionali, che evidentemente hanno un ruolo nel supportare i propri interessi.

La mobilitazione degli agricoltori, a dire il vero, è sembrata piuttosto eterogenea. Da un lato c’è chi l’ha trasformata in una battaglia contro le politiche dell’Unione Europea, dall’altra chi ragiona soprattutto sulle problematiche territoriali…

La Pac, scritta e firmata dal centrodestra, non aiuta i piccoli produttori, ma ha un ruolo nel sostegno alla grandi imprese. Scrivere una Pac equa per gli agricoltori e sostenibile per l’ambiente è una causa che i Verdi hanno sempre portato avanti. E, infatti, non hanno sostenuto la versione approvata del Pac. Da noi le proteste hanno avuto come punto focale gli aiuti economici, che possono essere importanti, ma non sono risolutivi. In Sicilia l’agricoltura si può continuare a fare se arriva l’acqua, non il Ponte. L’acqua è un problema centrale, che andrebbe affrontato soprattutto nel Sud Italia, perchè se arriva più acqua aumentano le produzioni e gli utili del settore. Occorre capire che affrontare la questione climatica è il miglior aiuto che possiamo dare agli agricoltori, perchè l’agricoltura è fortemente condizionata dai fenomeni estremi.

Recentemente il sindaco di Marsala ha sottoscritto un’ordinanza che invita a ridurre i consumi idrici. Che ne pensa?

Tutte le buone pratiche che vengono introdotte per invitare a risparmiare risorse naturali sono le benvenute. E’ auspicabile che la politica sensibilizzi la comunità per far comprendere che l’acqua non è una risorsa illimitata e va utilizzata correttamente. Allo stesso tempo, occorre limitare le perdite di acqua lungo le reti idriche cittadine, prevedere dissalatori e rendere efficienti le dighe. In Sicilia ci sono dighe realizzate negli anni ’80 e mai collaudate: di queste cose dovrebbe occuparsi la politica per aiutare l’agricoltura. A Marsala Europa Verde sta lavorando alla redazione di un manifesto per l’agricoltura che a breve verrà reso noto e che poi verrà esteso a tutta la Sicilia.

A proposito, Europa Verde si è recentemente organizzata a Marsala con un nuovo gruppo dirigente e una maggiore presenza nel dibattito cittadino…

Abbiamo cercato di lavorare per un laboratorio capace di dire cose semplici e chiare, oltre che per riunire – dopo tanto tempo – partiti e movimenti che hanno valori condivisi. Certo, poi le peculiarità di ogni partito servono ad arricchire quel pacchetto di idee per la città ed Europa Verde continuerà in questa direzione, grazie anche alla disponibilità del Movimento 5 Stelle, di Rifondazione Comunista, del Psi e del Pd.

E’ un progetto di coalizione per le prossime amministrative o è immaginabile un campo più largo?

Europa Verde intende aprirsi e dialogare con quanti hanno idee ed esperienze condivise e condivisibili. Certamente saremo presenti in maniera forte e determinante alle prossime amministrative, in condizioni di assoluta parità rispetto ad altre formazioni politiche. Ben venga anche il civismo, naturalmente, purchè non sia un travestimento per far passare gente che fa politica da anni con varie formazioni partitiche.

La scelta del candidato sindaco verrà affidata alle primarie?

Le primarie sono un esercizio di democrazia indiscutibile, ma non devono essere un escamotage per superare problematiche irrisolte. Si può, dunque, ragionare sulle primarie, purchè ci sia una piattaforma condivisa di valori e principi.

Da quale idea di città intendete ripartire?

Dal paesaggio urbano, agricolo, umano. Bisogna togliere, non solo metaforicamente, cemento. Bisogna ridare alle città servizi efficienti, luoghi di vivibilità per i ragazzi, gli anziani, per tutti. Bisogna ragionare sul fatto che un paesaggio sano è utile al turismo, all’agricoltura e – quindi – all’economia. Togliere i rifiuti dalle campagne non è solo una questione estetica: è fondamentale per ridare dignità a chi lavora in campagna, a chi produce, a chi l’attraversa. E questo è solo un esempio…

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