Incendi in Sicilia, niente stato di emergenza: rimpalli di responsabilità o dialogo?

redazione

Incendi in Sicilia, niente stato di emergenza: rimpalli di responsabilità o dialogo?

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lunedì 08 Gennaio 2024 - 11:21

“Il ministro con delega alla Protezione civile, il siciliano Nello Musumeci, in un gioco di rimpalli di responsabilità col governo regionale guidato dal suo alleato Renato Schifani, dichiara candidamente che ha perso sei mesi di tempo per mettere d’accordo i dirigenti della Regione Siciliana sulla pratica relativa agli incendi della scorsa estate, senza ancora peraltro, esserci riuscito”. E’ intervenuto così il Presidente Provinciale di Italia Viva Palermo Giandomenico Lo Pizzo.

Lo Pizzo poi continua: “Se non fossero interessati danni a case, boschi, attività produttive e infrastrutture provocati dagli incendi potremmo anche derubricare l’uscita come una spiacevole battuta ma, invece, si tratta di cose serie, per le quali i siciliani guardano attoniti e per le quali, noi di Italia Viva, esprimiamo la nostra più profonda preoccupazione. Ricordiamo quanto lontani sono i tempi dell’ordine del giorno approvato dall’allora governo Draghi nella legge di bilancio 2022 e presentato dal senatore di Italia Viva Davide Faraone per dare subito un ristoro ad agricoltori, attività produttive e Comuni dopo i devastanti incendi dell’estate del 2021, una dotazione finanziaria di 40 milioni di euro che mise la Regione Siciliana nelle condizioni di poter operare a ristoro per la gran parte dei danni subiti da parte di attività produttive e Comuni“.

Nel frattempo il capo del dipartimento di Protezione civile della Regione Siciliana, Salvo Cocina, tornando sul diniego di Roma allo stato di emergenza nazionale per gli incendi di questa estate in Sicilia, ha affermato: “Non c’è alcuno scontro con il capo del dipartimento nazionale ma solo un serrato confronto tecnico. Ho chiesto di rivalutare la nota di rigetto della richiesta di stato di emergenza nazionale. Ho riscontrato la massima apertura di Fabrizio Curcio anche con un confronto diretto e per la ricerca di una soluzione tecnica condivisa. Confido in un esito positivo”.

“È vero che molti comuni, anche quelli più grandi, non hanno formalizzato le centinaia di evacuazioni fatte e non hanno prodotto documentazione a supporto della grave situazione prodotta dagli incendi – aggiunge -. Ma i danni e il grave disagio sono indubbi e testimoniati dalle tragiche notizie e dalle immagini di fiamme altissime alimentate dal forte vento; terreni, case e capannoni, monumenti e aree archeologiche incendiate e automezzi distrutti”.

“In costante contatto col presidente Schifani – ha concluso Cocina – e su indirizzo dello stesso, prima della Giunta regionale di governo, solleciteremo ulteriormente i comuni, a partire da quello di Palermo, per emanare le ordinanze di evacuazione degli edifici anche a ratifica delle evacuazioni spontanee a suo tempo avvenute in modo da colmare la lacuna documentale posta a base del diniego”.

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