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Sciolto il sit-in degli agricoltori: sul posto Grillo, Anastasi e il Vescovo di Mazara

Si è svolta nella giornata di ieri, 26 dicembre, una conferenza stampa indetta dall’Associazione I Guardiani del Territorio per dare notizia della sospensione del sit-in che in queste ultime settimane ha tenuto banco con il presidio di mezzi agricoli nella piazza della Chiesa di Terrenove-Bambina a Marsala, con il sostegno di tutti i sindaci della provincia di Trapani, Presidenti di Cantine Sociali, rappresentanti sindacali, politici, istituzioni e addetti ai lavori che sul luogo hanno esposto camion e mezzi agricoli, come già fatto nei giorni scorsi alle prime proteste di piazza.

Hanno preso parte alla conferenza il portavoce dell’Associazione Davide Piccione, il sindaco di Marsala Massimo Grillo, il sindaco di Petrosino Giacomo Anastasi e Mons. Angelo Giurdanella, vescovo di Mazara del Vallo, che è stato a fianco dell’Associazione con il suo forte sostegno sin dai primi momenti della protesta.

“I danni causati da peronospora e siccità, stimati dalla Regione Siciliana in 350 milioni di euro, sono stati snobbati dal Governo della stessa Regione -afferma il portavoce dell’Associazione Davide Piccione – che ha fatto bocciare all’ARS tutti gli emendamenti presentati. I prossimi passaggi in aula, continua Piccione, saranno l’approvazione di tutti gli articoli della Legge Finanziaria che non prevedono un solo euro da destinare al comparto agricolo, e la presentazione di un maxi emendamento, da approvare nei primi giorni del nuovo anno che potrebbe contenere qualche briciola che comunque non riuscirà a risolvere i gravissimi problemi del territorio. Nella manifestazione di Palermo non erano presenti i sindacati – continua – e questo dispiace dirlo, in fondo siamo artefici del nostro destino e nel dire che dobbiamo contare solo sulle nostre forze, continuiamo e continueremo a invocare unità”.

“Oggi sospendiamo il sit-in – conclude Piccione – non abbassando mai la guardia e non distogliendo l’attenzione, possibilmente organizzando una delegazione con i sindaci, ai quali chiediamo, nella giornata di presentazione del maxi emendamento, di essere ancora una volta presenti a sostegno di questa causa”.

Prende poi la parola il primo cittadino marsalese Massimo Grillo che ribadisce di aver avvertito sin da subito, insieme al sindaco di Petrosino Giacomo Anastasi, ai componenti dell’Associazione e a un comitato di giovani agricoltori, la drammaticità che sta attraversando il settore agricoltura: “Non bisogna abbassare la guardia concordando una strategia per portare avanti e cercare di risolvere le criticità che affliggono il settore. Bisogna far sentire la voce –dice Grillo- con le modalità consentite e anche attraverso una capacità di dialogo con tutte le forze in campo, specie con i parlamentari siciliani che pur avendo tutta la buona volontà, devono essere anche loro supportati nel fare intendere qual è la priorità e nel fare arrivare la nostra voce dobbiamo essere uniti perché il rischio è che si arrivi allo scontro dell’uno contro l’altro. Sono qua oggi da sindaco al di là delle appartenenze politiche, perché il territorio richiede questo e non bisogna sottomettersi a una logica partitica, siamo qua per poter dire che la nostra agricoltura sta finendo, sta crollando, senza alcun colore politico che possa tenere con senso di responsabilità nella strategia di difesa del nostro territorio”.

Condivide la logica unitaria Giacomo Anastasi, sindaco di Petrosino, nello sforzo di tenere tutti insieme uniti le diverse forze messe in campo: “Questa non è una battaglia politica –sostiene Anastasi-, questa è una lotta di territorio, si tratta di difendere una comunità. I prossimi giorni saranno decisivi perché nella Finanziaria che si andrà a chiudere, c’è un margine di speranza, i 30 milioni per i quali si sta trattando sono pochi, ma noi come sindaci, come istituzioni ci siamo, i documenti che abbiamo condiviso e che sono arrivati dal “basso”, dagli agricoltori, continueremo a sottoscriverli in modo unitario, perché questa non è una lotta di destra o di sinistra, questa protesta è andata di pari passo con le proposte che manderemo avanti al governo nazionale e regionale. L’importante è che i ristori, insufficienti ad ora, per quella che rischia di essere l’ultima vendemmia, arrivino, e la risposta della Regione non può essere quella che c’è stata fino adesso, un segnale deve arrivare, e se sarà necessario andare a manifestare a Palermo, noi ci saremo”.

Conclude Mons. Angelo Giurdanella invocando unità e attenzione per il sofferente territorio trapanese: “Vorremmo dire ai nostri governanti che la Sicilia ha due anime per essere rilanciata economicamente: agricoltura e turismo. Questo è il nostro modo di essere, noi amiamo la terra dalla quale tiriamo fuori un benessere che sostiene famiglie ed economia. Stiamo distruggendo le nostre radici, e non può essere solo un calcolo di numeri, tutti gli altri comparti non possono prescindere dall’agricoltura che è il bene primario. Dobbiamo salvaguardare il nostro territorio dichiarando l’alleanza con la terra. Non bastano le buone intenzioni, occorrono le scelte. Dobbiamo insistere nel chiedere unità, e che lo sforzo sia congiunto coinvolgendo anche i lavoratori di altri settori a guardare anche verso le problematiche di questo territorio perché è quello che sta vivendo il disagio maggiore. In questo momento c’è una sofferenza maggiore che riguarda la viticoltura del territorio del trapanese attualmente più fragile e più debole e quindi che necessita di attenzione urgente da parte di tutti i governi”.

redazione

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