A chi dava fastidio l’immagine di Marisa Leo? Me lo chiedo da domenica, da quando sono stato informato della rimozione dell’opera che l’artista marsalese Fabio Ingrassia aveva realizzato a settembre, per ricordare la giovane professionista del mondo del vino, uccisa dall’ex compagno Angelo Reina. Se fosse stato un ente pubblico – come il Comune o la Soprintendenza – a prendere questa decisione, immaginiamo che l’intervento sarebbe stato preceduto o seguito da una nota ufficiale in cui se ne spiegavano le motivazioni. Dalle dichiarazioni raccolte finora, tuttavia, pare che gli enti citati non c’entrino nulla. Ed è quest’aspetto che rende la vicenda, per certi versi, inquietante.
Perchè l’opera di Fabio Ingrassia ha avuto il merito di omaggiare una donna prematuramente strappata all’affetto dei propri cari, ma ha anche ben interpretato lo spirito di una comunità, che si è stretta idealmente attorno alla famiglia di Marisa Leo, provando – più che in altre occasioni – il senso di una ferita difficile da rimarginare. Evidentemente, però, non tutti si sono sentiti rappresentati da quell’immagine, ritenendo di doverla strappare, senza fornire ulteriori spiegazioni.
Sarebbe interessante capire perchè, a Marsala, si continuano a tollerare svastiche e croci celtiche sui muri del centro, che dovrebbero offendere profondamente la sensibilità delle istituzioni e della cittadinanza e si decida di rimuovere un’opera bella, evocativa e dall’alto valore civile, che posta sotto l’arco di Porta Garibaldi, rappresentava anche un bel segnale di memoria e impegno per i passanti o i visitatori in transito.
Sappiamo bene che, in questo caso, non c’è un reato da perseguire. Nonostante tutto, sarebbe auspicabile che gli organi preposti si attivassero per indagare, magari visionando le telecamere, per capire chi sia stato l’autore di tale, inspiegabile, rimozione. Perchè la sensazione è che, in questa storia – apparentemente secondaria rispetto alla vicenda di Marisa Leo – ci sia qualche elemento ambiguo, che la comunità civile di questo territorio ha il diritto di conoscere. Quantomeno, per avere un’idea più chiara su chi si sentiva disturbato dall’immagine di Marisa Leo e, soprattutto, sulla città che siamo diventati.
Le telecamere ci sono… ma pensate che funzionano o che qualcuno, in questo caso, le abbia visionate? Se qualcuno lo sa, diffonda la notizia….. visto che sono impiantate con i soldi pubblici..