Bagarre in Consiglio comunale a Trapani: Miceli si sente minacciato da un assessore e la maggioranza non ci sta

redazione

Bagarre in Consiglio comunale a Trapani: Miceli si sente minacciato da un assessore e la maggioranza non ci sta

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sabato 14 Ottobre 2023 - 09:03

E’ bagarre in Consiglio comunale a Trapani.

«È inaccettabile che in un luogo istituzionale come il consiglio comunale ci possano essere amministratori che utilizzino frasi di minaccia del genere». Lo dice il deputato regionale Nicolò Catania, vice capo gruppo FdI all’Ars, dopo essere stato informato dal consigliere comunale di Trapani Maurizio Miceli di quanto successo ieri sera durante la seduta del massimo consesso civico. «Miceli mi ha riferito che l’assessore Vincenzo Abbruscato gli avrebbe detto “a tia stasira ti finisce male” (a te stasera ti finisce male) – dice l’onorevole Catania – la frase ha tutto il tono di minaccia che nulla a che vedere col confronto democratico che si stava svolgendo in aula. A Miceli esprimo vicinanza e mi auguro che si possa chiarire presto l’incresciosa vicenda, che nulla a che fare con un confronto politico sereno nel rispetto dei ruoli e nell’interesse della città di Trapani». 

Ma le tensioni in Aula partono dai giorni precedenti.

Non ci sono gli estremi per una straordinarietà: l’Amministrazione, la maggioranza e tutti i dipendenti del Comune di Trapani sta lavorando per ultimare la presentazione dei Bilanci. Si chiede chiarezza quando, già in altre sedi, tutti i consiglieri, compresi coloro che appartengono alla opposizione, hanno avuto la possibilità di confrontarsi con l’assessore Alberto Mazzeo, il dirigente Gioacchino Petrusa, tutti i Revisori dei conti. Nell’incontro organizzato, solo alcuni sono intervenuti: continuo a sottolineare come esistano numerosi strumenti per controllare l’operato dell’Amministrazione. Ricordo a tutti, soprattutto alla minoranza, che è intessere anche dei consiglieri della maggioranza che ci sia la possibilità di studiare gli atti, soprattutto per ciò che riguarda gli strumenti economici. L’Amministrazione assicura che i Bilanci arriveranno in aula molto presto”. Con queste parole, la presidente del Consiglio comunale di Trapani Anna Lisa Bianco replica alle accuse lanciate nei giorni scorsi in aula dalla minoranza consiliare.

Poi a parlare è la maggioranza con Trapani in cammino.

«L’atteggiamento populista della minoranza ha fatto degenerare una seduta che, in passato, era stata più volte richiesta proprio dalla stessa minoranza. Pertanto, tutte le accuse che ci hanno rivolto sono da respingere. La minoranza aveva richiesto e ottenuto un atto d’indirizzo, che era stato concordato all’unanimità il 10 agosto 2023 all’interno della Conferenza dei Capigruppo. In particolare, Nicolò Lamia (Fratelli d’Italia), Santo Vassallo (Amo Trapani) e Salvatore Fileccia (Gruppo Misto) avevano ottenuto rapidamente l’atto di indirizzo come da loro richiesto. Tuttavia, ieri in aula, i consiglieri di minoranza hanno avuto un atteggiamento contrario, creando caos e disinformazione».

Con queste parole i capigruppo della maggioranza del Consiglio comunale di Trapani, Salvatore Daidone, Giulia Passalacqua, Giuseppe Peralta e Giusy Ilenia Poma in rappresentanza di tutti i 16 consiglieri di maggioranza replicano alle accuse lanciate dalla opposizione.

«Le accuse della minoranza sono politicamente infondate, in quanto essi stessi avevano sollecitato e sostenuto l’atto d’indirizzo. Ci sono rappresentanti della opposizione che, giornalmente, hanno chiesto agli uffici competenti sollecitazioni e richieste informali sull’atto. Nel frattempo, utilizzavano i mezzi di informazione per screditare la maggioranza. Da un lato, insistevano per un tempestivo trattamento dell’atto, dall’altro attaccavano la maggioranza. Le rivoluzioni d’ottobre, tanto sbandierate dalla minoranza, non dovrebbero nascere da notizie false. È importante sottolineare che l’eventuale adeguamento dell’atto è stato varato dal Governo Regionale guidato dal centrodestra, e oggi, a Trapani, sono stati i rappresentanti stessi della minoranza a smentirlo».

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