A quasi un anno dalle elezioni, le prime, per eleggere il sindaco e il Consiglio comunale di Misiliscemi, il primo cittadino Salvatore Tallarita traccia un primo bilancio del travagliato percorso verso l’autonomia di un territorio che abbraccia ben 8 ex contrade trapanesi: Palma, Marausa, Locogrande, Rilievo, Salinagrande, Pietretagliate, Fontanasalsa e Guarrato.
Sarà un anno a novembre dalle prime elezioni del neo Comune di Misiliscemi. Si ritiene soddisfatto di quanto fatto sino ad oggi?
Direi di no, ma da parte mia c’è stato il massimo impegno. Ci scontriamo però con una lentezza strutturale che non ci fa essere ancora pienamente autonomi.
Da qualche giorno Trapani, secondo un comunicato che giunge dall’Ente, vi ha consegnato immobili, strade, rete idrica e impianti di illuminazione e semaforici ricadenti nel vostro territorio. Era uno degli obiettivi e uno degli step prefissati. Avete rispettato la tempistica?
Siamo in fase embrionale. Pensi che la prima richiesta per la rete idrica è stata fatta a dicembre scorso ma è stata inascoltata e ripetuta a gennaio. Non abbiamo ricevuto nessuna risposta e abbiamo fatto una diffida tramite Prefettura per discutere e avere un confronto. E’ stato nominato un Commissario provveditore per avere un ente terzo che definisse gli aspetti di ripartizione patrimoniale. Il Provveditore è arrivato ad aprile e a luglio non c’erano ancora atti significativi se non quest’ultimo, ma è solo l’avvio di una procedura, c’è il verbale di consegna che deve poi passare dalle rispettive giunte e consigli comunali. Le strutture che ci vengono consegnate peraltro, non sono nella massima condizione. La rete idrica ha una gran quantità di falle, nella rete di distribuzione ce ne sono circa 100. Non sarà facile. Per quanto riguarda il sistema di rete idraulico, abbiamo cercato di capire quali sono gli enti che se ne occupano e che hanno interessi sul territorio per avere una ricognizione rispondente alla realtà e per capire come intervenire e dove. Salinagrande ad esempio è un’area fragile. Ma formalmente non ho avuto un passaggio di consegne. Domani ci sarà una riunione con la Prefetta per tutta questa vicenda.
Per quanto concerne la raccolta differenziata, chi svolge il servizio?
Per lo smaltimento dei rifiuti siamo pure legati al Comune di Trapani. Dovremmo avere le quote SRR prima di fare un piano per il territorio ma siamo legati alle scelte di Trapani e questo ci penalizza anche perchè aumenterà la TARI e noi non siamo coinvolti in questa scelta, la subiamo e basta. Al momento quindi non abbiamo un piano strategico che risponda alle esigenze del nostro territorio.
Due punti cruciali per Misiliscemi: innanzittutto la pulizia di condotte e fiumi per evitare nuovi problemi come avvenne con il fiume Verderame; poi i danni idrici di Bresciana. Come li affrontate?
Ho chiesto la riunione in Prefettura proprio per capire cosa possiamo fare per gli interventi strutturali così da essere sereni. A breve capiremo, si spera, quali sono i canali di mia competenza.
Che rapporti ci sono con i sindaci dei comuni vicini? Principalmente con Tranchida con cui vi sentite costantemente?
Nonostante tutto i rapporti istituzionali sono sereni con Trapani, questo scontro personale della politica è una visione miope, siamo tutti primi cittadini che dobbiamo pensare al bene comune, le nostre comunità dovrebbero relazionarsi in maniera propositiva. Su questa base non ci può essere scontro, non siamo in un campionato di calcio, qui o vinciamo tutti o perdiamo tutti se non procediamo verso la stessa strada, ce lo impone fra l’altro il nostro Stato e anche l’Unione Europea.
Bagli Narranti, Racconti d’Estate, la Giornata dello Sport, avete già realizzato tanti eventi e iniziative. A cosa puntate, sul fronte culturale?
Abbiamo voluto dare un’offerta culturale per attrarre interessi diversificati, dalla musica classica a quella popolare, fino al teatro e alla presentazione di libri, un’offerta che potesse rispondere alle esigenze di cittadini e turisti e distribuirli in maniera capillare per fare in modo che le contrade percepissero l’idea di un territorio unico al fine di far conoscere la nostra cultura, quella contadina, i nostri paesaggi, i bagli che sono espressione di questa cultura, una volta infatti erano i luoghi del lavoro e dell’incontro.
Infine turismo: con l’aeroporto di Birgi ricadente oggi sul comune di Misiliscemi c’è da sfruttare il territorio sotto tanti punti di vista. C’è in previsione la nascita di un ufficio turistico o di associazioni turistiche?
Stiamo pensando ad un’organizzazione dell’intero territorio per appropriarci della nostra cultura, questo va però strutturato. Anche i bagli vanno meglio sfruttati per farli conoscere in un percorso a tema. Vogliamo essere baricentro culturale della Provincia, luogo della conoscenza del nostro passato. L’ufficio turistico sarà inteso in senso più ampio come un’organizzazione che penserà anche alla formazione dei nostri giovani. Nei giorni scorsi infatti, abbiamo partecipato agli incontri col Gal Elimo e Torre e Tonnare per individuare strategie turistiche.
Avete risolto i problemi di immobili per il Municipio e il Consiglio comunale?
Li abbiamo individuati ma abbiamo difficoltà nell’avviare i lavori. Stiamo cercando di sbloccare il tutto, c’è una lentezza burocratica che ci frena. Al momento lavoriamo al terzo piano di Palazzo d’Alì, anche perchè al momento tutte le dinamiche che si muovono per rendere autonomo il Comune di Misiliscemi devono passare da quello di Trapani.