Centinaia di centrini ricamati a mano abbelliscono il cielo di Paceco, assemblati in tre lunghe e accurate composizioni che sono state stese sulla via Amendola, all’altezza del Municipio.
L’iniziativa “Un cielo di centrini”, lanciata nei mesi scorsi sui social, è stata raccolta per Paceco dalla consigliera comunale Gaetana Basiricò e dall’assessore Danilo Fodale, accomunati da una particolare attenzione alla comunità partecipata.
“Insieme abbiamo dato voce al desiderio condiviso con molti cittadini di valorizzare le bellezze del paese” dice l’assessore Fodale, che ha la delega ad Arte, Cultura ed Eventi, ricordando che “l’iniziativa ha preso vita sui social lo scorso giugno e in meno di tre settimane sono stati raccolti circa 300 centrini, tutti realizzati e donati per abbellire il cielo del nostro paese”.
“C’è voglia di bellezza, c’è voglia di partecipazione – afferma Gaetana Basiricò, principale promotrice dell’iniziativa – e diverse donne si sono anche impegnate nella realizzazione di un patchwork faticosissimo per intelaiare ogni centrino. In questo lavoro – precisa – c’è l’unione di persone che condividono un’arte finora racchiusa nell’intimo della propria silenziosa individualità, una attività meditativa, riflessiva, dove mente e corpo trovano un ritmo armonico che calma l’anima, in un tintinnio di braccialetti, di braccia e mani che si muovono al ritmo del dritto e rovescio. Cucire, intrecciare, riparare, come un suturare i propri strappi, tessere nuove fantasie armoniose del proprio essere e creare pensieri nuovi, è il ricamo che oggi assume una valenza comunitaria importante per il nostro paese”.
L’iniziativa a Paceco è stata realizzata nell’ambito della rassegna di eventi “Macaràro”, curata da Giovanna Scarcella con la collaborazione della Pro Loco di Paceco, in un percorso di collegamento fra arte e cultura per le vie del paese promosso dall’Amministrazione Grammatico.
“Il cielo di centrini – riprende l’assessore Fodale – sposa in pieno due elementi cardine che la nostra amministrazione vuole perseguire: la costituzione di un museo a cielo aperto che possa abbellire il nostro paese e l’obiettivo di lavorare sulla tradizione, la memoria storica e i nuovi linguaggi, abbattendo così i divari generazionali e garantendo un passaggio di memoria con modernità e innovazione. Entrambi gli elementi tendono anche a costruire comunità e cittadinanza attiva, – conclude – per una società più responsabile dei propri spazi e più presente all’interno della vita cittadina”.
Marsala C'è - Ed. Cartacea