Da “Rimmillu ru’ voti” a “Vucciria”, da “Santa Malatia” a “Amorte”, colonna sonora del film Spaccaossa, passando attraverso brani che traducono passioni ed emozioni in un dialetto siciliano che mescola il suono arcaico della lingua natìa con ritmi contemporanei: si è chiuso sulle note del cantautore palermitano Alessio Bondì, il festival Rockarossa Mediterranea, uno spazio di musica rock alternativa, dalle sonorità mediterranee, multietniche e siciliane che per due giorni, il 18 e 19 agosto, ha animato piazza Biscione, a Petrosino.
Sul palco si sono alternati gruppi e artisti locali, insieme a nomi di fama nazionale: da Paola Consagra a Cico Messina, da Nicolò Carnesi al DJ set El Deportivo Cuenca, da Leo De Santi a Warco, accompagnato da Alessio Renda, al basso, e da Mario Zingale, alla batteria, e, in chiusura di festival, Alessio Bondì, in duo con Fabio Rizzo e la sua chitarra microtonale.
«Sono stati due giorni di grande musica con il meglio della scena indipendente siciliana – dichiara il sindaco Giacomo Anastasi – Con Rockarossa Mediterranea si è voluto dare al festival una identità ben precisa e portare sul palco i suoni, le armonie, le voci, le nostalgie e le vitalità dei tanti Sud del mondo. Mediterraneo vuol dire incontro nelle diversità, vuol dire contaminazione, meticciato. Tanta della musica ascoltata ci ha portato i suoni e le voci, ci ha portato la vita prorompente dei mercati, delle piazze, delle vie del nostro Sud e dei tanti Sud del mondo. Mi auguro di poter dare continuità a questa manifestazione anche nei prossimi anni, perché questo soprattutto devono fare i veri festival musicali, definire piazze sonore inedite dove è possibile raccontarsi e incontrarsi sperimentando tra passato e futuro».
Grande entusiasmo per la riuscita di questo primo rinnovato appuntamento con il Rockarossa Mediterranea è stata espressa dall’assessora Caterina Marino, che ha attivamente partecipato all’organizzazione dell’evento, che ha coinvolto i protagonisti anche con dirette su “Radio Rockarossa”: «Sono passati esattamente trent’anni dalla prima, storica, edizione del festival. Quest’anno, anche un po’ azzardando, abbiamo voluto riproporla con una veste nuova, mediterranea, che privilegiasse sonorità morbide, rimandando ai suoni del Sud del mondo in un luogo, Petrosino, che è all’estrema punta occidentale della Sicilia e che spesso si configura come luogo di “passaggio”. In trent’anni dunque, la musica di Rockarossa è cambiata, ma non è cambiato lo spirito originale del festival. È stato un onore riportarlo a Petrosino per queste due serate».